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Venerdì 15 Novembre 2024
Dalla salute all'ambiente, arriva la rivoluzione degli olobionti
Piante , animali ed esseri umani non devono più essere studiati come entità isolate , bensì come sistemi complessi frutto dell' interazione tra le cellule dell'organismo ospite e le cellule dei microrganismi che vivono in simbiosi al suo interno: è questo il cambio di paradigma proposto dalla nuova biologia degli olobionti , che promette di rivoluzionare l'approccio alle malattie così come lo studio degli ecosistemi . Lo si evince dallo studio pubblicato sulla rivista Science dall'Holobiont Biology Network, un consorzio internazionale che comprende docenti di prestigiose università come la Penn State University, l'Università di Copenhagen e anche l'Università di Padova.
 "La   biologia degli olobionti  ci permette di capire meglio l'   interdipendenza tra l'ospite e il suo microbioma  ": è un   nuovo paradigma  che "offre una   visione innovativa  su come la   salute  e la   resilienza degli ecosistemi  dipendano da   complesse interazioni biologiche  ", afferma Maria Elena Martino, co-autrice dello studio e docente del Dipartimento di biomedicina comparata e alimentazione dell'ateneo patavino. 
 
 Nell'ambito della   salute umana  , per esempio, si è visto che studiare il   genoma umano  insieme al   microbioma intestinale  permette di   predire  più efficacemente diversi tratti come il   rischio di cancro al colon  , l'insorgenza di   malattie metaboliche  o   caratteristiche fisiche come il girovita  . 
 Ma questa   nuova ottica scientifica  apre   nuove strade  anche "per la   conservazione della biodiversità  , la   salute ambientale  e la   sostenibilità agroecologica  ", aggiunge Martino. "Ad esempio, sul fronte della biodiversità, si stanno sviluppando   strategie globali per le barriere coralline  che prevedono la diffusione di batteri probiotici capaci di proteggere i coralli e gli ecosistemi dagli effetti devastanti del cambiamento climatico, contribuendo a invertire il fenomeno dello sbiancamento e la perdita di biodiversità. Questo approccio, che sfrutta il potenziale benefico dei microbiomi, si può applicare quindi a diversi contesti, dalla medicina umana e animale fino all'agricoltura".
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