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Sabato 02 Novembre 2024
Primi dati dal radar italiano della sonda Juice diretta a Giove
 Sono   arrivati i primi dati  dalla superficie di un corpo celeste ripresi   dal radar italiano Rime  (Radar for Icy Moon Exploration)   a bordo della sonda europea Juice  ,   diretta vero le lune di Giove  . I dati sono stati raccolti durante lo storico   doppio sorvolo del sistema Terra-Luna avvenuto  tra il 19 e il 20 agosto: in quella occasione il radar è stato   particolarmente attivo  per effettuare un’ampia gamma di   test  , 'osservando' la superficie lunare e 'ascoltando' il rumore a radiofrequenza presente al di fuori dell’atmosfera terrestre. Lo rende noto l'Agenzia spaziale italiana. 
 
 Il radar è   uno dei quattro strumenti italiani a bordo della missione  Juice, lanciata il 14 aprile 2023 dall'Agenzia spaziale europea: è stato costruito da un consorzio guidato da Thales Alenia Space sotto la responsabilità dell'Asi, con il contributo del Jet Propulsion Laboratory della Nasa e sotto la guida scientifica dell'Università di Trento. 
 
 Lo strumento è stato   progettato per misurare le caratteristiche della superficie e del sottosuolo di tre lune ghiacciate di Giove  (Ganimede, Callisto ed Europa)   fino a una profondità di nove chilometri.  Si tratta di misure mai eseguite prima sulle lune galileiane di Giove, che permetteranno di avere una   migliore comprensione dell’evoluzione del sistema gioviano  e del   Sistema solare  . Il radar ha inoltre la capacità unica di rilevare la   possibile presenza di sacche di acqua  negli strati sotto-superficiali. Questo aspetto è di particolare importanza per l’intera missione, visto che l’obiettivo principale di Juice è comprendere l’abitabilità delle lune ghiacciate. 
 
 Le misure raccolte durante i test di agosto “permetteranno inoltre di   mettere a punto gli algoritmi di elaborazione  necessari per ridurre gli effetti delle interferenze a radio frequenza generate dai sottosistemi della sonda nella banda del radar”, spiega Lorenzo Bruzzone dell’Università di Trento. I test effettuati dopo il lancio hanno infatti dimostrato che il sottosistema di alimentazione della sonda emette interferenze inaspettate che potrebbero potenzialmente disturbare la qualità dei dati radar.
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