Bossetti, la difesa «taglia» i testimoni
Da 711 a 160, anche il figlio del muratore

La Corte aveva fissato una sorta di ultimatum, scaduto lunedì, e la difesa di Massimo Bossetti lo ha rispettato, producendo una nuova lista testimoni ampiamente sfrondata: da 711 a 160 nomi circa, che i legali del muratore di Mapello, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, ritengono però «irrinunciabili».

La Corte potrebbe decidere di ammetterli tutti oppure solo una parte, in base al criterio della rilevanza e in base all’attività istruttoria sin qui condotta, ma potrebbe anche ovviare, in alcun casi, con l’acquisizione dei verbali di sommarie informazioni testimoniali contenuti nel fascicolo del pubblico ministero, in caso non vi fossero obiezioni da parte di pubblica accusa e parte civile (buona parte dei testi a difesa è infatti già stata sentita dagli inquirenti nel corso delle indagini).

Nell’elenco finale dei testimoni che la difesa vorrebbe portare in aula per cercare di smontare gli elementi a carico dell’imputato, o comunque instillare il dubbio nei giudici, figurano diverse categorie di persone. Ci sono frequentatori del centro sportivo di Brembate Sopra, che quella sera si trovavano lì in orario compatibile alla scomparsa. Ci sono residenti di Brembate Sopra che gravitavano nell’isolato palestra - casa di Yara, che non hanno visto l’imputato né la vittima (una delle tesi alternative adombrate sin dalle prime battute del processo dalla difesa è che Yara non sia uscita dalla palestra per andare incontro al suo assassino, ma che le sia accaduto qualcosa all’interno di quelle mura).

Nella lista è confermato fra i testi irrinunciabili per la difesa anche il figlio maggiore di Bossetti, quattordicenne, per cui è stata chiesta l’audizione protetta. Nell’intento dei difensori, dovrà confermare le abitudini di vita dell’imputato e le sue qualità di buon padre di famiglia. Prossimo appuntamento in aula mercoledì 30 marzo, con una prima carrellata di testimoni.

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