Bossetti scrive al padre scomparso
«Niente può colmare il mio dolore»

L’uomo è scomparso a Natale di un anno fa. La lettera affidata all’Adnkronos

«Ciao amato papà, il mio pensiero per te in questi giorni si è intensificato, puoi benissimo immaginare il motivo...Si avvicina il Natale, il terzo Natale lontano dalla mia amata famiglia e il primo Natale senza più te papà accanto al mio fianco»: è la lettera scritta da Massimo Bosetti, il carpentiere di Mapello condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio,al padre legittimo Giovanni, scomparso a Natale 2015. Secondo le indagini sul Dna che hanno portato all’arresto di Bossetti, il vero padre naturale era Giuseppe Guerinoni, l’autista di bus di Gorno morto nel 1999, nato da una presunta relazione extraconiugale della madre Ester Arzuffi, che ha comunque sempre negato questa circostanza.

La lettera è stata resa nota da Adnkronos. «Natale, dovrebbe essere la festa più grande, più bella, più sentita dell’anno. La festa in cui tutte le famiglie, genitori con figli, figli con genitori, si abbracciano, si baciano, si uniscono con gioia, felicità, serenità (...). Papà, come vedi per me niente è più risentito come un tempo, niente che esista in natura possa a me permettere nel poter gioire e strapparmi un piccolo sincero sorriso”, scrive Bossetti. «Niente di niente può colmare il dolore che resta chiuso in me (...) Come vorrei riaverti di nuovo accanto a me, avverti vicino in questa triste, malinconica, angosciosa “stanza” per riempire questo vuoto dall’amore tuo che mi manca e sentir meno la tua mancanza (...). La tua fede al dito, la tua foto attaccata al muro, è tutto quello che mi resta, so che mi sei vicino (...). Ti voglio bene e mi manchi tantissimo”, firmato con tanto di piccolo cuore disegnato, “dal tuo amato figlio Massy».

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