Nuovi Blues Brothers (con tanto di rete)
Al Tamburlano si lanciano feste e idee

I Blues Brothers lo hanno sperimentato nella celebre pellicola che porta il loro nome presso il «Bob’s Country Bunker»: mostrare inosservanza verso i gusti musicali del pubblico provoca lanci di oggetti.

Quello che è nato all’interno della fittizia e folcloristica birreria della profonda provincia americana non è rimasto un mito cinematografico. A Solza, di fronte al Castello Colleoni, si è affermata una realtà che ha emancipato il set dalla macchina da presa e lo ha restituito in un locale intimo e dalle tinte accese: il Circolo sociale Tamburlano.

L’attività ha preso inizio nel 2013 e quest’estate festeggia il primo quinquennio di vita. L’amletico dubbio che fa scervellare sulla nascita primitiva della gallina o dell’uovo è stato sdoganato dal presidente del circolo Stefano Magni. Il sodalizio da lui coordinato, infatti, è venuto prima della rete a separare gli spettatori dalla scena. « L’idea di mettere una rete fra il pubblico e il palco è nata genuinamente in accordo con tutti i soci – spiega –. Ci piaceva la filosofia che sta dietro il film “The Blues Brothers” e volevamo proporre qualcosa di caratteristico. Non abbiamo mai pensato di sfruttare questa trovata a scopo pubblicitario. Ritenevamo che una barriera dividesse eccessivamente pubblico e artisti».

Per i profani è stata installata sullo sfondo del palco una grafica stilizzata che raffigura la band formata da John Belushi e Dan Aykroyd. La tavola è servita per puro scopo estetico perché i frequentatori del posto non hanno esitato a riconoscere ed applaudire l’idea.

«La proposta è stata accolta con entusiasmo da tutti ed è stato captato lo spirito dell’iniziativa», ha spiegato Stefano Magni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA