«Lo sport è divertimento e correttezza». Mariaclotilde Adosini: spero che la mia storia sia di esempio

L’INTERVISTA. La ragazza, schermidora della Polisportiva Scherma Bergamo, è salita agli onori delle cronache per il bel gesto di sportività compiuto lo scorso febbraio in Coppa del Mondo Under 20 a Beauvais.

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«Quel giorno in Francia ho deciso di tornare in pedana perché la scherma mi ha insegnato dei valori fin da piccola tra cui il rispetto dell’avversario e la lealtà». Mariaclotilde Adosini ha 19 anni, studia al liceo scientifico Maironi da Ponte a Presezzo e da grande vuole fare il medico. La ragazza, schermidora della Polisportiva Scherma Bergamo, è salita agli onori delle cronache per il bel gesto di sportività compiuto lo scorso febbraio in Coppa del Mondo Under 20 a Beauvais.

Come noto la spadaccina del maestro Francesco Calabrese accettò di ripetere il duello vinto contro la francese Juliette Baudinot grazie a una svista arbitrale e poi perse l’incontro. A Monza, nei giorni scorsi, alla moschettiera bergamasca è stata consegnata una targa fair play.

«Amo la scherma da parecchio: ho iniziato da piccola, per caso. A 8 anni l’ho scoperta a Lilliput, alla fiera dei bambini di Bergamo. Ho provato qualche mossa e me ne sono innamorata». Perché? «Mi piace il gruppo, mi piacciono i momenti di allenamento, ma soprattutto i valori, il rispetto nei confronti dell’avversario nonostante una vittoria o una sconfitta».

Dopo qualche mese, non ha dubbi: «Rifarei la stessa cosa: i miei compagni e la mia famiglia non sono rimasti sorpresi della mia scelta: sanno come sono, è stato la normalità per me. Mi sono piuttosto stupita io del tanto clamore, per me è stato un gesto normale. Lo sport è divertimento e correttezza, spero che la mia storia sia di esempio».

Per lei ci sono infatti ora una lunga serie di appuntamenti, proprio per quello che ha fatto, con la sua semplicità. La spadista orobica è stata premiata al Trofeo Dossena di Crema, il 9 giugno al Casinò di San Pellegrino riceverà il premio «Una rosa nello sport» dal Panathlon e il 19 giugno, a Roma, sarà direttamente il presidente Giovanni Malagò a omaggiare la nostra sportiva a nome del Coni e del Governo. Probabile, anche se non ancora ufficiale, che a Mariaclotilde Adosini venga assegnato un riconoscimento anche in occasione dei prossimi Mondiali assoluti di Milano (22-30 luglio). «Sono stata anche invitata all’Onu da Marco Tardelli: credo che la cosa importante sia il messaggio di lealtà e sportività». Questo mentre continua a tirare di scherma: «Il sogno è partecipare agli Europei e ai Mondiali. Nella mia vita privata invece voglio raggiungere un grande traguardo:diventare neurochirurgo».

Tanto studio e tanto sport: «Ho imparato negli anni a programmare le mie giornate». Un difetto? Mariaclotilde dice di essere testarda, «ma forse è un pregio che mi permette di raggiungere i miei obiettivi - sorride -. Grazie anche allo sport: ti permette di imparare ad affrontare la vita e a superare gli ostacoli, anche quelli più difficili».

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