Alp Transit (a metà)

È il record che inorgoglisce di più gli svizzeri: arriva la galleria ferroviaria più lunga del mondo. Con i suoi 57,1 chilometri, il nuovo tunnel del San Gottardo (che sarà inaugurato il primo giugno) rappresenta uno sbalorditivo esempio di programmazione ed efficienza davanti al quale non possiamo che applaudire.

L’imponente infrastruttura, chiamata Alp Transit, batte altri due primati: è costata 21,5 miliardi e ha coinvolto operai, tecnici e imprese di 15 Paesi senza che tutto ciò diventasse una Babele. Rigore e organizzazione in salsa elvetica sono garanzie di successo, almeno in campo ingegneristico. Per realizzare il tunnel che sposterà gli equilibri del passaggio delle merci dal Nord al Sud dell’Europa (da Amsterdam a Genova su rotaie e non più su gomma) sono serviti 17 anni. E poiché gli elvetici amano stravincere, la galleria che consentirà il passaggio di 260 treni merci e 65 treni passeggeri al giorno arriva con un anno di anticipo sui tempi previsti.

E qui cominciano i dolori. Alla corsa svizzera, come si poteva facilmente prevedere, non corrisponde altrettanta sollecitudine italiana. Sarebbe bello poter dire che il tunnel consentirà di andare da Milano a Zurigo in tre ore, ma non è vero. Mentre la Talpa elvetica faceva fuoco e fiamme, le Ferrovie dello Stato più o meno dormivano. Scartata l’idea di un raddoppio della galleria Monte Olimpino 2 vicino a Como, scartato il quadruplicamento della tratta in Brianza verso Milano, resta una «limatura dei flussi» sul percorso italiano. Frase che mette i brividi e lascia intendere altri record di cui andare poco orgogliosi.

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