Auguri per un anno di pace

È stato l’anno degli attentati di Parigi, delle tragedie dei migranti, del terremoto in Nepal e di Mafia Capitale, ma anche l’anno magico di Expo, del raddoppio del Canale di Suez e dell’apertura del Giubileo della Misericordia. Abbiamo pure sorvolato Plutone. Non è stato un anno banale, il 2015 resta un anno di quelli che, sotto molti aspetti, faticano ad entrare con nonchalance negli annali della storia.

Per dirla con John Wayne e con il titolo del famoso film relativo allo sbarco in Normandia, è stato «l’anno più lungo», anche se molti non se ne sono accorti. Sei mesi fa infatti, esattamente il 30 giugno, i trecentocinquanta orologi atomici esistenti al mondo sono stati fermati per un secondo per aspettare la Terra, che nel suo movimento di rotazione accumula ogni anno qualche millisecondo di ritardo. Ci si è accordati, circa mezzo secolo fa, per «fermare il mondo» (e il tempo) ad intervalli di qualche anno, riallineando Terra ed orologi atomici con uno stop definito «secondo intercalare».

Proviamo, per un secondo appunto, ad immaginare quanto un così breve lasso di tempo possa cambiare a volte le sorti di un evento, escludere una coincidenza, stravolgere un ordine d’arrivo o addirittura salvare una vita. Fra tanti auguri di buon anno, riciclati e circolari, perché non aggiungere l’auspicio di un 2016 in cui davvero il mondo possa accordarsi per uno stop di pace ancora più lungo e duraturo? A ben guardare l’occasione è di quelle irripetibili: ci saranno le Olimpiadi e, addirittura, un intero giorno in più, il 29 febbraio. Per una volta l’anno bisesto non sarebbe l’ennesimo anno funesto. Tentar non nuoce, e ciascuno può dare una mano per riuscirci. Auguri!

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