Cervelli all’ammasso

Anche se non ha fatto particolarmente caldo, gli effetti della settimana sono da solleone. Basta mettere in fila alcuni episodi per capire che il riscaldamento globale determina reazioni perniciose non solo sui ghiacciai.

Per criticare la deforestazione del pianeta il ministro francese Ségolène Royale non ha trovato di meglio che ordinare ai cittadini del mondo di non comprare più la Nutella, realizzata con olio di palme abbattute col machete. La signora ha fatto marcia indietro non quando Greenpeace e il Wwf hanno preso le difese della crema di cioccolato alle nocciole, ma quando qualche suo collaboratore le ha sussurrato che i prodotti alimentari francesi, di olio di palma, ne usano di più. Vedendo i greci ritirare dalle banche 4 miliardi anche per colpa della sua insipienza, il ministro Varoufakis ha commentato: «Siamo vicini all’incidente».

Ormai noto per l’attico con vista sul Partenone, la Harley Davidson e la moglie ereditiera, il Keynes del Pireo rischia di far fallire un Paese e non se ne preoccupa. Recita un saggio proverbio: «Il debito di 10.000 euro è un grosso guaio per il debitore, il debito di 330 miliardi di euro è un grosso guaio per il creditore». In piena psicosi da profugo alle porte, il governo ungherese ha deciso di alzare un muro al confine con la Serbia.

Ora, l’idea di un Vallo di Adriano in mezzo all’Europa sarebbe già ridicola se proposta da un politico italiano in un talk show, ma ascoltata da un ungherese che ha vissuto per 70 anni dentro la cortina di ferro sovietica è addirittura incommentabile. Poiché fa caldo anche dalle parti dell’Expo, ieri per sfamare il pianeta è stata sfornata la pizza margherita più lunga del mondo: un chilometro e mezzo. L’effetto sagra paesana è sempre più palpabile. E l’estate è solo all’inizio.

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