Galliani? Allegri, dura minga

di Francesco Anfossi

L’ultima da «Casa Milan», la telenovela del club più titolato e confuso del mondo, dice che Adriano Galliani mangerà il panettone. Resta. Ripartenza alla Kakà dovuta a una cena chiarificatrice con il patron Silvio Berlusconi.

L’ultima da «Casa Milan», la telenovela del club più titolato e confuso del mondo, dice che Adriano Galliani mangerà il panettone. Resta. Ripartenza alla Kakà dovuta a una cena chiarificatrice con il patron Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, anche per via dei cinquanta milioni di euro di buonuscita chiesti, ha smesso i panni del monarca deluso e ha indossato i panni di Salomone.

Riuscendo ancora una volta nell’arte di cambiare la mattina quel che s’era deciso la sera precedente, o giù di lì. Ricordate la crisi di governo annunciata da Silvio e dai falchi di contorno, poi improvvisamente smentita dallo stesso Cavaliere direttamente nell’Aula del Senato? Il fatto è che, al Berlusca, di Veronica gliene basta e avanza una. E così il piccatissimo, offeso, umiliato, amareggiato Galliani non vede più nero ma continua a vedere rossonero.

E la giovane Barbara Berlusconi? Lei, stufa di stare in panchina, avrebbe volentieri messo l’ex geometra in bacheca, insieme con gli otto scudetti, le cinque Coppe dei campioni e tutti gli altri trofei vinti in 28 anni di gestione. Non ci è riuscita, ma avrà il contentino. Gli amministratori delegati del Milan sono diventati due. Dunque, nuovo modulo fino a primavera: al figliol prodigo Adriano Galliani la delega sportiva e alla figlia poco prodiga Barbara la panchina di lusso del settore sociale, che non si capisce cosa sia. Si capisce solo che non c’è da stare Allegri e che, come si dice a Milano, «dura minga».

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