La bufala di Natale

Fra Natale e Capodanno anche una bufala può rimanere indigesta. È ciò che è accaduto a Beppe Grillo, che domenica scorsa si è scatenato sul suo blog contro governo, opposizione, sindaci e scienziati per i 68.000 morti in più certificati in Italia e li ha immediatamente affiancati al tema della settimana: lo smog.

Ha incollato il numero alla parola ed è partito con una delle sue omeriche invettive al sapore di «vaffa», subito rilanciata acriticamente da numerosi organi di stampa . Sia il sito di Repubblica, sia quello del Corriere hanno proposto il tema con titoli che non ammettono dubbi: «L’emergenza smog diventa un caso politico. Grillo: 68.000 morti in più». «L’Italia nella morsa dello smog. E grillo attacca: 68.000 morti in più».

Poiché il numero e il motivo sarebbero di notevole impatto, ci si è chiesti da quale fonte arrivasse una denuncia così circostanziata. Il blog di Beppe Grillo cita anche questa: uno studio del professor Giancarlo Blangiardo, docente di demografia all’Università Bicocca di Milano. Lo scritto è interessante, ma ha una caratteristica: si pone numerose domande («Come si giustifica un rialzo della mortalità di queste dimensioni?»)e non si dà alcuna risposta. Anzi non mette proprio mai le polveri sottili in relazione con i 68.000 morti, ritenendo piuttosto che la crisi e i tagli alla Sanità siano un effetto scatenante. Questo non significa che lo smog sia estraneo, ma improvvisamente ciò che per tutti noi era una certezza ridiventa un’ipotesi insieme ad altre dieci. Si chiama manipolazione, ne parla lo stesso Grillo quando accusa gli altri. Erano più divertenti le scie chimiche.

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