Legge da record

«Il maxi ponte è una maxi balla». Se alla presidenza della Camera ci fosse stato Bettino Craxi avrebbe commentato così la notizia dei dieci giorni di vacanza della classe politica approfittando delle feste dell’Immacolata.

Ma Laura Boldrini è notoriamente più felpata, quindi - per difendere i suoi colleghi- si è limitata ad elencare tutti gli appuntamenti istituzionali che i deputati avrebbero in questi giorni. Commissione Affari Istituzionali, Finanze, Ambiente, Copasir, persino la commissione d’inchiesta sul caso Moro, una delle piramidi di Cheope della nostra democrazia a scartamento ridotto. È singolare che la terza carica dello Stato si preoccupi di mettere i puntini sulle «i», anche se è del tutto opportuno in questa stagione di delegittimazione (qualche volta meritata) della politica e dei suoi protagonisti.

Ed è ancora più singolare che si dimentichi un particolare decisivo: tra gli uffici aperti e pienamente in funzione c’è il suo. Proprio ieri ha approvato la delibera che permetterà ai partiti di ricevere i contestati rimborsi elettorali (10 milioni) relativi al 2013. Ricordate la rincorsa di fine giugno, quando si scoprì che la commissione controllo non aveva personale sufficiente per operare? Problema superato, è bastata una leggina (a firma di Sergio Boccadutri, Pd) per togliere l’obbligatorietà della revisione e far approvare i bilanci. Con questa delibera i soldi saranno erogati a tutti i partiti, tranne al Movimento 5 Stelle che da sempre rinuncia al finanziamento. Per curiosità, la legge in questione è stata votata alla Camera e al Senato in soli due giorni. Quando c’è la motivazione giusta, ecco che arrivano i record.

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