Quelle gite in Belgio

Fra i più rigorosi censori dei tagli regionali previsti dalla manovra del governo Renzi c’era la presidente facente funzioni della Calabria, Antonella Stasi, che si era segnalata per carattere e severità nel pronunciare un no secco in faccia all’Expo, alla richiesta del prestito dei bronzi di Riace. «I tagli imposti avranno un effetto di 130 milioni - aveva sottolineato - e andranno a colpire settori come trasporti e sanità. Per far quadrare i conti bisognerà togliere servizi».

Mentre parlava, nel cortile del palazzo regionale era in partenza una delegazione di tredici rappresentanti della Calabria per una spedizione a Bruxelles allo scopo di «concretizzare una serie di incontri istituzionali con l’obiettivo di aprire nuovi scenari di dialogo e cooperazione europea in materia di turismo, cultura e impresa».

Traduzione, una gita in Belgio a spese dei contribuenti. La squadra era composta da tre dirigenti regionali e da dieci dirigenti scolastici in rappresentanza del territorio calabrese. La destinazione era la sede della Calabria a Bruxelles (ci domandiamo perché le Regioni italiane debbano avere una sede europea autonoma) dove erano stati organizzati meeting con autorità della Vallonia per discutere protocolli d’intesa in funzione di scambi culturali, e la partecipazione alla settimana della lingua italiana nel mondo. Bene, qualche volta le coincidenze fanno chiarezza sugli obiettivi. Invece di tagliare i servizi ai cittadini, la Regione Calabria potrebbe limare le allegre spedizioni e le sedi non strategiche. Vedrà che i conti cominceranno a tornare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA