Una «elle» di troppo

di Giorgio Gandola

Ma Balotelli è megli’e Pellè? La domanda s’impone dopo avere scoperto che nella ricchissima Premier league inglese sta spopolando Graziano Pellè, emigrante di lusso, nato a San Cesario di Lecce 29 anni fa

Ma Balotelli è megli’e Pellè? La domanda s’impone dopo avere scoperto che nella ricchissima Premier league inglese sta spopolando Graziano Pellè, emigrante di lusso, nato a San Cesario di Lecce 29 anni fa, capace di segnare tre gol in quattro partite con il Southampton e schifato l’estate scorsa dal ct Prandelli al momento di stilare la lista dei calciatori da portare al mondiale.

Pellè, l’emigrante del gol, il simbolo di quell’Italia silenziosa che lavora sotto traccia e si fa rispettare all’estero, lontano dalle tentazioni del palcoscenico e dagli atteggiamenti di marketing personale tanto cari ai media e tanto lontani dalla sobrietà.

Così, mentre non c’era appassionato di pallone che non morisse dalla voglia di dire la sua sul trasferimento milionario di Mario Balotelli dal Milan al Liverpool (20 milioni dopo una serie di fallimenti e 6 milioni di stipendio all’anno), nessuno, ma proprio nessuno, si è accorto di questo ragazzone di 29 anni che faceva gol a raffica in Olanda e ha continuato a farne in Inghilterra, lasciando dietro le spalle una scia di positività ogniqualvolta esce dal campo di calcio.

Eppure questo emigrante del dribbling per farsi apprezzare ha dovuto lasciare l’Italia. Qui non c’era spazio. Lecce, Cesena, Parma, Sampdoria: quattro arrivederci e grazie. Anche Pellè non sfugge a qualche cliché: pettorali scolpiti e fidanzata modella. Ma va bene così. Ciò che conta è il risultato: segna, vince e riconcilia il pubblico straniero con l’Italia povera ma bella. E con quella «elle» di troppo nel cognome si lascia commentare con un sorriso

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