Unrae: detraibilità fiscale
per l’acquisto di un’auto

Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere in Italia, ha lanciato nei giorni scorsi a Milano la sua proposta di sostegno al diritto alla mobilità delle famiglie.

Una proposta di detraibilità fiscale dei costi dell’acquisto di una nuova vettura supportata dai risultati della ricerca «Gli italiani e l’auto: un rapporto da rilanciare su nuove basi» condotta dal Censis con il contributo dell’Associazione.

Per il Censis la rinuncia a sostituire la vettura di famiglia non è indolore per gli italiani, considerato che hanno sempre privilegiato l’auto per i propri spostamenti. Si consideri che sono quasi 29 milioni i pendolari, ossia coloro che ogni giorno si spostano per raggiungere il luogo di lavoro o di studio, che il 60,8% lo fa utilizzando un’auto (come guidatore o come passeggero) e che in molte città questa percentuale raggiunge il 70%.

Ma la caduta delle immatricolazioni di nuove auto, effetto della crisi ma anche dell’alta tassazione che grava sul settore, sparge i suoi effetti in tante direzioni. L’intero settore dell’automotive è sotto pressione: dal 2008 ad oggi si sono persi 26.500 addetti e il fatturato complessivo è sceso del 18,6%. Il suo contributo al Pil del Paese rimane fondamentale, ma è sceso dall’11,7% al 7,8%.

Preoccupa poi l’innalzamento dell’età media del circolante, che è oggi di 9,5 anni, mentre nel 2006 era di 7,5: in soli sette anni l’età media del parco auto si è alzata di due anni. È cresciuta in modo significativo proprio la componente più obsoleta: le autovetture con più di 14 anni di età erano il 27,7% del parco circolante nel 2006 mentre oggi ne costituiscono ancora il 28,4% (sfiorando i 10 milioni di unità). Questo determina un aumento per chilometro percorso del consumo di carburante, delle emissioni di anidride carbonica e di sostanze inquinanti.

I quasi 10 milioni di veicoli più inquinanti emettono ogni anno circa 22,5 milioni di tonnellate di CO2. Se venissero sostituiti le emissioni si ridurrebbero di 12,2 milioni di tonnellate con un serio contributo al raggiungimento degli obiettivi europei di contenimento delle emissioni climalteranti al 2020.

Partendo da queste basi, il presidente Unrae, Massimo Nordio, ha rilanciato il messaggio di attenzione alla mobilità privata. «Il governo - ha affermato Nordio - continua, infatti, a sostenere settori specifici, tanto è vero che la lista delle spese detraibili è molto lunga. Tra quelle più importanti emerge il sostegno per le ristrutturazioni edilizie. Pertanto: se la casa è un bene primario e la mobilità privata lo è altrettanto, per quale motivo quest’ultima non dovrebbe essere presa in considerazione?».

Per il Presidente dell’Unrae, quindi, il tema non è trovare le risorse per fare ma decidere politicamente di ridistribuire le stesse, stabilendo una volta per tutte che l’auto – come è da sempre considerata – è ancora un settore cardine per il nostro Paese, fonte di occupazione e ricchezza. Si tratterebbe di prevedere misure che cerchino di invertire il trend confermato dalla ricerca: 3,9 punti di contributo al Pil persi in 5 anni.

Pertanto Unrae chiede una formula di detraibilità dei costi connessi all’acquisto dell’auto, con conseguenti benefici sull’impatto ambientale, sulla sicurezza e sull’occupazione. Il piano illustrato a Milano prevede, tra l’altro, la detraibilità del 10% del costo di acquisto fino ad un massimo di 2.000 euro in 4 anni a fronte dell’immatricolazione di un’auto nuova con emissioni fino a 120 g/Km di CO2 e la contestuale rottamazione di un’auto Euro 0, 1 o 2.

D. V.

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