
ecocafe / Val Calepio e Sebino
Lunedì 27 Agosto 2012
Eco Café: dal Sebino in America
per progettare i droni di Marte
Studia in America e progetta i droni, gli aerei senza pilota, che cercano la vita su Marte. Se la storia fosse scritta nel cielo, il giovane ingegnere Paolo Bianchi di Lovere sarebbe la scia bianca lasciata dall'aereo di Mario Stoppani, l'asso dell'aeronautica italiana celebrato nel weekend.
Pur non avendo mai pilotato un aereo, ha sempre sentito irresistibile il richiamo del volo e fin da bambino, quando osservava le foto in bianco e nero di un suo prozio, Trento Bianchi, altro pioniere dell'aviazione italiana, aveva capito che «da grande», anche se oggi ha appena trent'anni, avrebbe lavorato con gli aerei.
Finito il liceo scientifico, si è iscritto a ingegneria aerospaziale al Politecnico di Milano e per laurearsi è andato fino nel Michigan, negli Stati Uniti. «La mia non è la solita storia del ricercatore italiano frustrato che cerca spazio all'estero - esordisce seduto al tavolino dell'Eco Café -: a me gli Stati Uniti sono sempre piaciuti e appena ho avuto la possibilità di andarci non me la sono fatta scappare. Con la professoressa Ella Atkins, dell'Università del Michigan, nella città di Ann Arbor, ho sviluppato un progetto di ricerca per creare droni che su Marte siano in grado di cercare tracce di metano, e quindi batteri, e quindi forme di vita».
I droni studiati dal «nipote» di Stoppani collaborano tra loro senza darsi fastidio a vicenda e appoggiandosi sulla superficie di Marte trovano delle piattaforme per ricaricare le batterie dei propri motori. Da questo avveniristico progetto, discusso nella tesi di laurea a Milano, per Paolo Bianchi si sono spalancate le porte di molte altre ricerche. Subito dopo la laurea è tornato «al volo» in Michigan dove attualmente sta seguendo tre filoni di studio.
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