Intolleranze alimentari?
«Elisa» te lo dice rapidamente

Soffri spesso di dolori e gonfiori addominali, diarrea, nausea? Oppure di mal di testa o senso di stanchezza ricorrente e persistente che sembrano non trovare spiegazione? Potrebbe trattarsi di intolleranza alimentare, ovvero un’ipersensibilità a uno a più alimenti, un problema che, secondo le statistiche, riguarda sempre più persone, e che può manifestarsi con sintomi anche molto diversi tra loro. Sintomi che non si manifestano subito dopo l’ingestione del cibo «incriminato» ma possono affiorare nel tempo.

Come fare allora a essere sicuri di soffrirne davvero? E come capire quali sono i cibi a cui dobbiamo stare attenti? Con un test semplice, rapido e attendibile. Ne parliamo con le biologhe nutrizioniste di Corpore Sano Smart Clinic - struttura sanitaria del Gruppo Ospedaliero San Donato a Stezzano – e del Centro Diagnostico di Treviglio, strutture dove è possibile sottoporsi a test per le intolleranze alimentari e, sulla base dei risultati, ricevere indicazioni alimentari ad hoc.

Cosa si intende per intolleranza alimentare?

«L’intolleranza alimentare è una risposta negativa dell’organismo a cibi comuni, insospettabili, che in alcune persone possono costituire uno stimolo tossico capace di causare numerosi disturbi. In genere questo succede quando alcuni cibi sono assunti a lungo e in quantità elevate, con la conseguenza che il sistema immunitario si “ribella”».

Ma che differenza c’è tra intolleranza e allergia?

«Le reazioni allergiche sono la risposta (generalmente improvvisa e acuta) dell’organismo a determinate sostanze irritanti dette “allergeni”. Un allergene è una porzione di alimento capace di indurre la produzione di IgE: la sua introduzione innesca una catena di reazioni che determinano il rilascio di sostanze presenti nel nostro organismo, tra cui l’istamina e agenti pro-infiammatori, che provocano sintomi quali prurito, gonfiore, tosse, ecc. L’intolleranza alimentare invece si manifesta più lentamente, è subdola e progressiva, a partenza dall’intestino e dal sistema immunitario connesso che non tollerano più l’ingestione di alcuni cibi. Si manifesta quando il corpo riconosce come pericoloso un alimento che ha sempre ingerito ed è spesso in relazione alla quantità e frequenza di assunzione dell’alimento. Altra differenza è che, nelle intolleranze, generalmente gli alimenti non tollerati possono essere reintrodotti nella dieta dopo un periodo variabile di sospensione».

In che modo possono essere diagnosticate?

«Presso il nostro centro utilizziamo un test immunoenzimatico ELISA, che si basa sul dosaggio di anticorpi di classe IgG4 presenti nel siero del paziente e diretti contro diversi alimenti. Le IgG4 sono una sottoclasse delle immunoglobuline di tipo IgG e sono state identificate per avere un ruolo importante come marcatori di intolleranze. Nel nostro test si analizzano circa sessanta alimenti, quelli più comuni utilizzati nella nostra dieta».

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