Gli occhiali della realtà
e quelli della politica

Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: di tempo ne è trascorso anche troppo, soprattutto dalle parti della Montelungo, e ci sono due contenitori storici della nostra città che prima trovano una nuova destinazione meglio è per tutti, soprattutto per coloro che vivono in zona.

Basta dare un’occhiata alle vie intorno ai vecchi Riuniti per rendersene conto. Se poi dopo anni e anni di immobilismi, progetti presentati, ritirati, dimenticati, accordi trovati e poi perduti, qualcuno annuncia di aver trovato la quadra con un percorso che appare solido e sostenibile, bene, vuol dire che qualcosa si muove, e sembra muoversi in fretta.

Cambio di passo? Al netto degli entusiasmi di questi giorni, stiamo alla notizia: è stato trovato l’accordo e c’è un calendario di massima per l’inizio dei lavori tra il 2016 e il 2017. Punto. La ritualità della politica ama la ripetitività, facendo leva sull’alto livello di oblio nelle cose pubbliche. Senza voler fare di ogni erba un fascio, basta scorrere l’archivio del giornale per trovare un lungo elenco di «passi avanti», «svolte fondamentali», «accordi determinanti».

Come hanno detto i residenti dei quartieri della Montelungo e degli ex Riuniti, «speriamo che questa volta si faccia presto». Al netto dei torti e delle ragioni, che fanno parte del gioco politico (necessario, sacrosanto), speriamo che la preoccupazione di chi ci amministra sia la stessa per tutti: un cornicione pieno di erbacce che sta crollando sulla testa dei passanti.

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