Facchetti: papà e Prisco rideranno
Scudetto 2006? Restituiamolo

«Cosa direi a mio padre se ci fosse ancora? Ieri ci siamo divertiti parecchio. Si sarà divertito molto anche lui con l'Avvocato Prisco, ci sarebbe voluto lui ieri a Napoli in aula». All'indomani dell'infuocata udienza di Napoli legata al processo Calciopoli 2006, in cui la difesa di Luciano Moggi ha chiesto di mettere agli atti alcune intercettazioni telefoniche tra cui quella tra l'ex presidente dell'Inter Giacinto Facchetti e il designatore arbitrale Paolo Bergamo, il figlio dell'ex dirigente interista Gianfelice Facchetti a Le Iene Show ha un pensiero affettuoso verso la figura del padre che immagina in compagnia di un altro interista doc come l'avvocato Prisco.

Ma nello stesso tempo si dice convinto che forse riconsegnare lo scudetto 2006 da parte dell'Inter sarebbe un gesto molto eclatante, una mossa vincente.

Rivela, tra le altre cose, che con il padre spesso si era parlato di calciopoli («Sì, tante volte. Abbiamo parlato di alcuni episodi che si vedevano, di una serie di strane coincidenze, chiamiamole così. Io all'inizio facevo fatica a credere e poi sono felice di essere stato sbugiardato») e che aveva fatto di tutto per cercare di far emergere le verità («Penso che abbia fatto tutti i tentativi nelle sue possibilità perchè ciò accadesse»). Tuttavia, Facchetti jr non dimentica la giornata di ieri e quella che è stata definita la madre di tutte le intercettazioni.

«Per tutta la giornata di ieri e che per i giorni che hanno anticipato l'udienza è stato detto che c'era questa "madre di tutte le intercettazioni" in cui mio padre dettava la griglia degli arbitri, in cui mio padre avrebbe dato indicazioni al dott. Bergamo di mandare Collina a una partita, invece il nome del signor Collina lo pronuncia per la prima volta nella telefonata il dottor Bergamo e non Giacinto Facchetti. La telefonata è completamente diversa dalla trascrizione che è stata usata in aula ieri, che è stata diffusa dai giornali, in rete, nei vari siti, che è stata riportata da varie tv private e non e quindi c'è proprio una falsificazioni dei fatti che è una cosa assolutamente grave e inaccettabile».

Gianfelice Facchetti pensa che stiano tirando adesso in ballo suo padre «perchè nel momento in cui il processo va verso la sua fase cruciale la difesa di Moggi sta cercando di fare il suo lavoro. Sicuramente i sistemi sono in parte inaccettabili, quello che è accaduto ieri lo dimostra». E sempre tornando sulla famosa telefonata è convinto che «sicuramente c'è stata un'alterazione del significato delle cose, anche perchè trascrivere una testo che viene diffuso e che poi si va ad ascoltare ed è diverso, è quasi comico. Chi vuole sporcare mio padre? Credo la difesa di Moggi per cercare di portare avanti la teoria che tutti facevano così e quindi che tutti vanno assolti perchè facevano le stesse cose. Questa è la suggestione che loro vorrebbero far passare ma che noi non possiamo accettare. Non si può accettare perchè basta ascoltare… la sostanza è assolutamente differente. Chiedere il miglior arbitro per giocare una partita mi sembra la richiesta di giocare una partita in condizioni di legalità nel campionato più taroccato nella storia del campionato italiano».

Facchetti jr rivela che l'ex arbitro Massimo De Santis è stato l'unico ad essersi scusato con la famiglia Facchetti. «Noi lo avevamo querelato perchè aveva fatto delle insinuazioni su mio papà e poi ha firmato una lettera di pubbliche scuse, salvo poi negli ultimi giorni di cercare di tornare sui suoi passi». Gianfelice Facchetti infine si rifiuta di definire Moggi, che non conosce.

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