L'Atalanta ad Antonio Percassi
Manca solamente la firma

L'Atalanta è ormai di Antonio Percassi. Lo sancirà la firma sui documenti ufficiali - sua e della famiglia Ruggeri - prevista per oggi, mercoledì, o al massimo per domani, giovedì. L'accordo è stato trovato martedì, dopo che già lunedì le parti erano arrivate a un passo dall'intesa. Per una cifra che al momento resta top secret, Percassi in pratica rileverà quasi per intero il pacchetto azionario di proprietà dei Ruggeri, pari al 76%. Alla famiglia resterà una partecipazione simbolica e, molto probabilmente, un posto nel nuovo Cda.

La ratifica dell'accordo avverrà venerdì pomeriggio, quando a Zingonia si riunirà il Consiglio d'Amministrazione dell'Atalanta, fatto convocare d'urgenza da Alessandro e Francesca Ruggeri. E questa, martedì pomeriggio, è diventata la conferma definitiva che l'affare si è chiuso positivamente. Che la soluzione fosse a un passo lo si era capito già in mattinata, quando da diversi operatori di mercato era arrivata la notizia che le trattative sulla compravendita dei giocatori imbastite negli ultimi tempi da Alessandro Ruggeri si erano bruscamente rallentate. Come se qualcosa stesse per succedere. Poi la convocazione del CdA, che i Ruggeri avevano promesso «entro due settimane per fare chiarezza».

Beh, venerdì saranno trascorse due settimane e un giorno. Poi si doveva capire se fosse davvero Percassi l'interlocutore, e a confermarlo sono venuti prima il naufragio della cordata «non bergamasca», che secondo le ultime indiscrezioni portava ad Antonio Tesoro, presidente-proprietario della Pro Patria appena retrocessa dalla Prima alla Seconda Divisione (in C2...). Sarebbe stata una soluzione poco proponibile per Bergamo. E un passo indietro ha fatto anche la cordata Begnini, il consigliere nerazzurro che, per la verità, sin dal primo giorno aveva detto: «Se c'è Percassi, ha la precedenza...».

Bene, eccoci qui. Percassi anche martedì è risultato irraggiungibile. I suoi telefoni pubblici hanno a lungo suonato a vuoto e quelli privatissimi erano spenti. Ma da alcuni giorni il suo commercialista di fiducia, il dottor Mario Volpi, era a sua volta irraggiungibile, e molto probabilmente fuori Bergamo. Eppure le luci del suo ufficio, in zona tribunale, non si spegnevano mai. Poi sono cominciati i rumors: si stanno parlando, c'è un'intesa di massima, manca poco all'accordo, c'è l'accordo. E dire che la prima trattativa 15 giorni fa si era improvvisamente interrotta: sembrava che la famiglia Ruggeri fosse orientata sulle alternative a Percassi.

Ma poi i contatti sono stati riavviati, e questa volta a trattare sono stati i commercialisti. Lo studio Volpi per Percassi, uno studio di Milano per i Ruggeri. L'accordo di massima, a quanto sembra, è stato trovato senza grandi difficoltà. Sembra che qualche problema sia sorto nel definire i dettagli, ma l'imprenditore seriano ha accettato le ultime richieste pur di chiudere il cerchio. Anche perché nel frattempo i giorni passano e all'Atalanta c'è tutto da fare. L'accordo quindi c'è ed è definitivo, secondo i rumors già stanno circolando le bozze di documento che poi si tratterà di firmare. L'appuntamento è per oggi o al più tardi domani.

Venerdì i Ruggeri comunicheranno l'avvenuta cessione al Cda e poi è scontato che arriverà l'annuncio definitivo. Diciamo che entro 48 ore il passaggio di proprietà dalla famiglia Ruggeri ad Antonio Percassi sarà ufficiale in tutti i sensi. Per ora la certezza è che Percassi acquisterà in prima persona il pacchetto azionario dei Ruggeri, senza appoggi esterni. Una quota intorno al 70% delle azioni (come detto i Ruggeri manterranno una quota «simbolica») passerà nelle sue mani. Pare non ci siano cordate alle sue spalle. Se entreranno in società altri investitori lo capiremo solo più avanti, quando si tratterà di decidere la portata degli investimenti da fare per allestire la squadra, potenziare il vivaio, costruire il nuovo stadio.

Ma qui siamo già troppo avanti, per il momento si tratta di aspettare la firma che - 16 anni, 3 mesi e 10 giorni dopo - riporterà l'Atalanta dalla famiglia Ruggeri (per il bilancio della loro gestione ci sarà tempo: prima aspettiamo l'ufficialità) nelle mani di Antonio Percassi. Che se ne andò, sul finire di quell'inverno del 1994, con l'amaro in bocca e lasciando molte questioni in sospeso. Questo ritorno, sognato dai tifosi bergamaschi, lo pone di fronte a un'Atalanta da rimettere in sesto e far ripartire. Il popolo nerazzurro è pronto a seguirlo. Sarà intrigante capire fin dove riuscirà ad arrivare.

Pietro Serina

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