Il preparatore Tonoli nel 2007
«Marchetti ricorda Buffon»

Non l'aveva detto, lui. Emilio Tonoli, preparatore dei portieri dell'AlbinoLeffe, l'aveva scritto. Lui, solo lui. Certo, c'erano già stati squilli di tromba. Gli occhi su Federico Marchetti, portato in dote in Val Seriana dall'allora direttore generale Sandro Turotti nell'estate 2006, li misero in molti, al primo allenamento sul campo di Serina.

Ma chi è questo mostro?, si chiesero compagni, colleghi, allenatori e curiosi sulla tribunetta in ferro del campo comunale. «Con lui vado persino a cena: non si può invidiare uno così», dirà il suo secondo Coser. Ma la profezia di Emilio va oltre.

Tonoli arriva all'AlbinoLeffe nell'estate 2007, quella del ritorno di Elio Gustinetti sulla panchina bluceleste. Marchetti l'ha sdoganato Mondonico contro la Juventus, un paio di mesi prima. Nel settembre 2007 il sopravvissuto Federico, l'ex «testa calda» messo in frigorifero dal destino (e dall'apocalittico strabismo del Torino), è già un muro di gomma in espansione.

Un caso da studiare, pensa Tonoli, che nel dicembre del 2007 ne mette il talento per iscritto. Nella sua «scheda di valutazione tecnico-tattica», alla voce analisi strumentale, Tonoli definisce Marchetti un «atleta pensante dalle grandissime potenzialità». Vada per le grandissime potenzialità, ma è la definizione di atleta pensante la chiave della «profezia». Perché l'evidenza urla (a squarciagola) che Marchetti è un fenomeno a presa rapida, ma è la sua capacità di «aggredire l'azione» a spiazzare Tonoli.

«Gioca alto e attacca spesso anche fuori area - scrive Tonoli - attacca subito i 16 metri, mani, piedi (il sinistro) in funzione dei movimenti dei compagni… molto coraggioso, grande temperamento in partita, grande applicazione in allenamento, un guerriero in campo». Un talento? No, un talento mostruosamente cannibale, un aspirapolvere maniacale «dei particolari».

Ed è questo spasmodico feeling con i particolari a fare di Marchetti un portiere particolarmente seguito in serie A. Il 16 giugno in Sudafrica, due giorni dopo l'esordio col Paraguay, Marchetti riceve un sms. «Grande guerriero, hai cambiato le tue stelle», firmato Tonoli. La stella di Marchetti brilla già da tempo ma quando è ancora ai primi bagliori, nel dicembre 2007, Tonoli conclude la sua relazione. «Se posso fare un paragone, mi ricorda un giovane Buffon, anche se ritengo che sentiremo parlare di un grande Federico Marchetti». Oggi quella relazione vale una pagina Mondiale, ma Tonoli l'aveva già scritto. Tre anni prima, lui.
 Si. Pe.

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