Papà Montolivo prenota la finale
«A Riccardo ho solo detto: tira»

«Da ragazzino gli dicevo: divertiti. Quando divenne professionista gli dissi: fai il professionista. Prima di partire gli ho detto: tira». Per tutto il resto c'è mamma Antje, sorride Marcello Montolivo, e c'è l'A4, tratto Firenze-Milano. «In quelle tre ore di macchina parliamo molto più di quanto non si possa fare di solito, anche perché Riccardo a casa torna di rado».

Non un fiume di parole, non un diluvio di sms, perché Riccardo Montolivo, la mente fredda della Nazionale mondiale, non è uno da maternali, paternali, aggettivali e iperboli. La mia freddezza? È per via dell'origine nordica, disse un giorno Montolivo e pensava a quella di mamma Antje, provenienza Kiel, Germania, insegnante.

Non che il mediterraneo babbo Marcello, di professione medico, sia uno sensibile all'infingardo fascino della retorica. Il ragazzo di Caravaggio va a dipingere d'azzurro il cielo sopra Johannesburg, canterebbe un aedo tivù? Babbo Marcello risponde con una ricetta minimalista. «Siamo rimasti tutti a casa e in casa io e mia moglie abbiamo visto la partita col Paraguay. Io in una stanza con un televisore, lei nell'altra con un altro. Siamo fatti così, e con la Nuova Zelanda sarà la stessa cosa. Devo stare solo quando gioca Riccardo». Solo, concentrato ed essenziale. Gioca semplice, ha sempre detto Prandelli al suo gioiello. E il babbo? «Dopo la partita col Paraguay gli ho mandato un sms. "Grande", gli ho scritto. "Grazie", mi ha risposto». Semplice, no?

L'Italia da Caravaggio può volare più alto? «Senza infortuni, con gli accoppiamenti giusti possiamo arrivare nelle prime 4». Meglio nelle prime due, perché alla partenza babbo Marcello ha fatto una promessa. La prossima settimana in Sudafrica arriverà Cristina, la fidanzata. Babbo, mamma e il fratello Luca aspettano segnali. «Siamo rimasti tutti qui, decisi e scaramantici. Ma Riccardo lo sa: se va in finale, prenderemo l'aereo e saremo lì. Ma deve andarci, in finale». E allora tira Riccardo. Tira.
Leggi su L'Eco di domenica 20 giugno l'intervista completa di Simone Pesce

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