Comark, team incompleto
E il salto di qualità è lontano

Si susseguono alla Comark le amichevoli precampionato a nostro avviso utili, soprattutto, per l'assemblaggio di vecchi e nuovi e per fornire all'allenatore di turno le prime indicazioni ad ampio raggio. Come sempre, in questo periodo, ci limitiamo a valutare unicamente sulla carta l'organico appena sfornato dal mercato esitvo. L'etichetta che ci sentiamo di affibiare a pelle ai trevigliesi è quella di “team incompleto”. Illustriamo il perché.

Premessa: buoni gli acquisti di Marino (play anche con discreti punti nelle mani) e dell'ala Vitale (giocatore tecnicamente e tatticamente eclettico di categoria) i quali, in qualche modo, non faranno rimpiangere i non confermati e affidabili Demartini e Moruzzi. Dove il quintetto orobico potrebbe zoppicare è sotto i tabelloni visto che del tradizionale pivottone di ruolo manco l' ombra. Se ne era, del resto, avvertita la mancanza pure nel passato torneo. Lasciato libero “torre” Degli Agosti; rigorosamente trattenuto Zanella (un lungo il cui rendimento sale soltanto se impiegato in corsa) e ceduto il talentuoso Da Ros, l' arrivo di una pedina di peso e di esperienza era da ritenersi, pressoché, scontato. Invece ecco l' ingaggio di Borra (scuola Fortitudo Bologna) ventenne di probabile interessante futuro ma con sostanziali punti di domanda sull' immediato presente.

Al tirar delle somme, tanto di cappello al poker di titolari patentati De Min, Reati e i citati Marino e Vitale ma sul quinto e sapete su quale zona del campo consentiteci più di una perplessità. Sicchè coach Simone Lottici sarà chiamato, come si suol dire, a fare di necessità virtù anche perché accettando volentieri la proposta e quindi la politica della società non potrà che adeguarsi ai disegni tracciati a tavolino. Stando così le cose si prospetta l' ennesimo campionato non da alte vette. In altre parole, salvo auspicabili sorprese, si dovrà rimandare per l'ennesima volta il tanto atteso salto di qualità. Per carità, coi tempi che corrono, molto meglio proseguire il percorso dignitosamente come ormai siamo abituati anzicchè coniugare certi voli pindarici con le conseguenze che spesso e volentieri riservano.

Arturo Zambaldo

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