AlbinoLeffe: Torri fino al 2014
confermato l'attaccante

L'AlbinoLeffe ha rinnovato fino al 2014 il contratto del calciatore Omar Torri: l'attaccante resterà dunque a disposizione della squadra seriana per altri quattro anni. In vista della partita in trasferta ad Ascoli di domenica la formazione disputa giovedì 2 settembre alle 16 una amichevole con il Pontisola, a Terno.

Mercoledì i giocatori erano stati impegnati in una doppia seduta di allenamento: in mattinata lavoro tecnico-tattico, nel pomeriggio atletico e partitella. Hanno ancora lavorato a parte Girasole, Pesenti e Regonesi, ma quest'ultimo è recuperabile per Ascoli, come Torri. Sempre out Bergamelli, Sala e Grossi, oltre a Cissè, convocato nella nazionale della Guinea.

L'intervista a Pierre Regonesi
«La caviglia fa male, ma serve fiducia: io e l'AlbinoLeffe siamo molto meglio di così». Così è una smorfia che Pierre Regonesi sfodera tormentandosi il collo del piede sinistro, gonfio come un palloncino. Non una frattura, «solo» una botta con versamento che lo costringe a tirare il freno dopo averlo morso col Livorno. Partitaccia che Regonesi ha l'onestà di non catalogare come un «episodio, ma che non deve farci perdere fiducia».

Magari qualche eccessiva certezza: molli, lenti, ingenui, intimiditi. É solo questione di "testa"?
«Di sostanza, di cattiveria. La partita col Livorno ha confermato che non possiamo prescindere dalla corsa e dall'aggressività. Sabato è mancato tutto, mi auguro sia un incidente di percorso. Non siamo questi».

Un gol-pasticcio, tributo all'inesperienza, ci sta, meno la mancata reazione. Sotto 1-0, l'AlbinoLeffe è sparito: è questo il punto critico?
«No, il nostro primo tempo non è stato entusiasmante ma nemmeno da buttare via, sul 2-0 recuperare in quelle condizioni era impossibile. Il guaio è che il Livorno non mi è piaciuto per niente, brutto quasi quanto noi. Ha trovato l'AlbinoLeffe scarico, ma non sarà sempre così».

Scarico anche di gambe? La squadra sembra ancora un po' pesante...
«Non siamo stati brillanti nelle ripartenze, ma a breve staremo meglio. Più delle gambe, deve cambiare l'atteggiamento».

Tutta l'intervista è su L'Eco di Bergamo del 2 settembre

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