Marcolini, l'ex che fa gol nel Chievo
«L'Atalanta? È da serie A»

I mussi sono tornati a volare e hanno rivoltato il campionato come un guanto. Era dall'ottobre del 2001 che il Chievo non si ritrovava in testa da solo alla serie A. Era il Chievo di Del Neri e dell'inizio di una favola che continua oggi con nomi nuovi ma lo spirito di allora. Pellissier come Marazzina, Moscardelli come Corradi, Marcolini come Perrotta, i paragoni lungo l'Adige si sprecano. Tutto normale, meno che i veronesi abbiano messo in fila tutte le grandi e che il primato sia arrivato grazie anche a un colpo di testa di Michele Marcolini, 173 centimetri di energia pura.

Il Chievo primo e lei che segna di testa, ma che succede?

«Non avevo mai fatto un gol così, di testa intendo. Me lo sto riguardando ogni tanto ed è sempre un piacere. Tuttora non credo sia stato possibile. Forse me ne devo convincere io per primo. Ed è stato anche un bel gol, Luciano ha fatto un'azione fantastica».

Ha ricevuto più sms di complimenti o di battutine?
«Il messaggio che mi ha fatto ridere di più è stato quello di Nicola Ventola. Mi ha scritto: ma chi sei? Casiraghi?».

Intanto siete primi, non sarete mica voi l'anti-Inter?
«Calma, calma. Il primato fa piacere e ce lo godiamo tutto, ma finisce lì perché siamo ben consapevoli che siamo solo all'inizio, che il nostro campionato sarà un altro e che ci sarà da soffrire fino alla fine».

Ma che sensazione le fa vedere il Chievo due punti sopra l'Inter, tre sul Milan, addirittura cinque su Juve e Roma?
«Fa venire un po' di vertigini, perché è una cosa a cui non siamo abituati. Però non siamo una squadra di ragazzini, sappiamo capire il momento e valutare la situazioni. Certo questa classifica è bella da vedere. Diciamo che è un campionato che è partito al contrario, visto che in testa ci sono squadre come Chievo, Bari e Cesena che lottano per salvarsi».

È di nuovo la favola-Chievo?
«Io sono arrivato qui dopo la favola, il Chievo in tutti questi anni ha dimostrato che più di una favola, è diventato una realtà consolidata. Perché a parte l'anno nero della retrocessione, poi è stato protagonista in serie A per molti campionati».

Durerà?
«Noi restiamo coi piedi per terra e siamo già proiettati alla prossima partita».

Lo sa che a Bergamo domenica si farà doppiamente il tifo per voi? «C'è il Brescia, per me da tifoso atalantino è quasi un derby. Sarebbe bellissimo mantenere il primato battendo la rivale storica dell'Atalanta».

A proposito, l'Atalanta?
«Percassi ha allestito la squadra più forte della serie B, una squadra che già adesso potrebbe stare tranquillamente in A. Non vedo come non possa non salire. L'aspetto in serie A».
Guido Maconi

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