Porta storta, prima del match si scava
A Caprino Crotti festeggia sul montante

Federico Crotti e il Caprino guardano tutti dall'alto verso il basso e non c'entra solo la classifica che vede attualmente i biancobluette primi a pari merito (con la Stezzanese) nel girone D di Promozione. Di mezzo c'è anche l'esultanza del 3-2 sul Borgosatollo.

Federico Crotti e il Caprino guardano tutti dall'alto verso il basso e non c'entra solo la classifica che vede attualmente i sorprendenti biancobluette primi a pari merito (con la Stezzanese) nel girone D di Promozione. Di mezzo c'è anche l'esultanza del 3-2 in rimonta sul Borgosatollo (0-2 a fine primo tempo).

Dopo aver siglato al 35' della ripresa il gol vittoria dal dischetto con un tiro potente e centrale, Crotti (sfruttando un «ponte» di un compagno) per esultare è salito gambe accovacciate sulla traversa. La più goliardica delle sue cento e passa esultanze in carriera, inscenata non certo per caso: «Proprio per colpa di quella porta avevamo fatto il più brutto primo tempo della stagione - spiega il 38enne capitano e bomber, ex, fra le altre, di Ghisalbese e Trealbe -. Confesso che la mia è stata una cosa premeditata. Tutto il tran tran del prepartita ci aveva parecchio innervosito, e l'avevo detto a qualche compagno a fine primo tempo: "Se faccio gol e vinciamo, giuro che vado li sopra per festeggiare”».

Tran tran, che nel caso di Caprino-Borgosatollo, ha rischiato di significare 0-3 a tavolino per la squadra di casa a causa del terreno di gioco non regolamentare. I fatti. Nel riscaldamento, al portierone ospite Rinaldini (1,90 d'altezza) scappano occhio e mano, s'accorge che l'altezza della porta nella zona centrale non è a norma (effettivamente mancavano 6 centimetri rispetto al 2,44 previsto dal regolamento) e fa presente la cosa al direttore di gara. «Così non si gioca» decreta il signor Spagnuolo di Como, e a quel punto inizia la partita nella partita della dirigenza locale, che guidata dal presidentissimo Giancarlo Austoni (ironia del badile, imprenditore edile) scava nella parte di campo incriminata e rimette le cose a posto.

Per conoscere tutta la storia leggi L'Eco di Bergamo del 9 novembre

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