«Basta errori e basta parole»
Manfredini: bisogna solo vincere

Parole molto dure quelle del difensore atalantino Thomas Manfredini. Dopo la pensantissima sconfitta della scorsa settimana, il giocatore ha ammesso le sue colpe: «Ho sbagliato sul primo e sul terzo gol».

Da due giornate Thomas Manfredini è tornato al suo posto, al centro della difesa. Per il difensore atalantino, una volta terminato il ritiro estivo, è iniziato un periodo difficile, dentro e fuori dall'infermeria. «Ho fatto il ritiro senza alcun problema - esordisce Manfredini -, mi sono infortunato con il Siviglia ad agosto e ci ho giocato sopra fino a che mi sono dovuto fermare. Non è facile allenarsi così: fai fatica e se schierato rischi di fare brutta figura. In Serie B per giocare bisogna essere in forma: ora sto bene, conto di tornare al massimo della forma al più presto. Con il Modena è andata bene, anche se era da tanto che ero fuori: dopo però è arrivata la batosta di Empoli». Non usa mezzi termini il cherubino nerazzurro, ammettendo la responsabilità personale e la figuraccia fatta dalla squadra nella giornataccia toscana. «È stato un disastro totale, anche da parte mia - dice - È giusto che mi prenda le mie responsabilità: ho sbagliato sul primo gol e sul terzo ho commesso un fallo di frustrazione, e non deve più accadere. Mi dispiace, perché ho fatto errori che un giocatore d'esperienza non dovrebbe fare. Questa sconfitta deve essere da stimolo per il futuro. Se guardiamo solo a questa partita dovremmo stracciare il contratto a tutti, dato che non si è salvato proprio nessuno».

Le parole, che per il biondo difensore sono difficili da trovare in questo momento, sono quelle di una persona che si è sentita umiliata dopo una simile scoppola. «Ci siamo assunti tutti le nostre responsabilità, ma ora dobbiamo ripartire. Il momento delle parole è finito, anche lo scorso hanno abbiamo parlato tanto: abbiamo un obiettivo da conquistare a tutti i costi e dobbiamo mostrare sul campo il nostro valore. Siamo temuti da tutti: ora dobbiamo giocare con carattere e grinta, caratteristiche che hanno contraddistinto la storia della società».

Manfredini non si discosta molto dal tono usato dal direttore generale Roberto Spagnolo nel dopo partita di Empoli. «Spagnolo ha ragione, mi sono vergognato, così come i miei compagni. Adesso siamo con le spalle al muro e abbiamo poco da dire: possiamo solo rifarci contro il Crotone».

Fin qui solo cattive notizie, ma il calcio permette sempre una nuova chance e la possibilità di rifarsi subito, mostrando una mentalità diversa: Atalanta – Crotone sarà il match della rivincita, proprio come lo fu quello con il Padova. «Dobbiamo cambiare mentalità: gli altri anni eravamo abituati diversamente, ora siamo costretti a vincere. Molti giocatori soffrono di più questa categoria e devono trovare lo spirito giusto. Abbiamo anche partite ravvicinate e non possiamo permetterci cali di concentrazione, perché se sbagli dopo devi ripartire da zero. Bisogna essere bravi a vincere, dimenticare in fretta la vittoria e ributtarsi in una nuova sfida. Penso alla figuraccia che ho fatto: ora dobbiamo fare di tutto per farci perdonare. Troveremo un avversario che non si discosta dagli altri. Il Crotone si chiuderà e ci aspetterà. La gara la dovremo fare noi: ci sono delle assenze, ma chi entrerà in campo dovrà giocare con la giusta mentalità. Lasciamo a casa le paure: conta solo vincere».

La spinta del numeroso pubblico bergamasco non dovere incutere timore: nessuna paura, ma dai tifosi l'impulso decisivo per cercare di conquistare i tre punti. «Chi ha deciso di giocare a Bergamo sapeva che tipo di ambiente avrebbe trovato - conclude Manfredini -. Il nostro pubblico deve essere un elemento di forza: però ci stanno anche i fischi, perché quando fai certe prestazioni non c'è nulla da dire. C'è qualcosa d'importante da conquistare e bisogna riscattarsi dalla retrocessione».

Simone Masper

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