Nemmeno una penalizzazione di 10 secondi, inflittagli per aver effettuato un sorpasso proibito in regime di bandiere gialle, è riuscita a fermare Valentino Rossi nel Gran premio d’Australia, penultima prova del mondiale 2003. E così, una settimana dopo aver collezionato in Malesia il suo quinto titolo iridato, il re del Motomondiale ha vinto ancora, per l’ottava volta quest’anno, la 58ª della carriera. In una giornata trionfale per gli azzurri che hanno dominato, per la tredicesima volta da sempre, in tutte e tre le classi di cilindrata, centrando un inatteso successo nella 125 con il fiorentino Andrea Ballerini e quello della 250 con il torinese Roberto Rolfo.
La vittoria più netta ed esaltante di Phillip Island è stata comunque quella di Rossi. Un successo schiacciante. Il pesarese non ha avuto rivali in pista e neppure la penalizzazione inflittagli per aver superato Marco Melandri mentre sventolavano le bandiere gialle, esposte per segnalare i soccorsi allo sfortunato Troy Bayliss, caduto nelle fasi iniziali della corsa, è riuscito a tenerlo lontano dal 21° podio consecutivo. Uno solo in meno dei 22 che infilò Giacomo Agostini con la Mv-Agusta tra il ’67 e il ’69. Valentino ha preceduto un determinatissimo Loris Capirossi, secondo al traguardo con la sua Ducati, mentre il suo compagno di squadra, lo statunitense Nicky Hayden riusciva a battere lo spagnolo Sete Gibernau per la volata del terzo posto. Solamente diciassettesimo Max Biaggi.
Nella 250 il sammarinese Manuel Poggiali ha sprecato l’occasione e punti iridati. Il pilota dell’Aprilia avrebbe potuto vincere il titolo iridato in Australia con una gara d’anticipo classificandosi davanti a Toni Elias e Roberto Rolfo. Poggiali non è andato oltre il nono posto mentre proprio Rolfo riusciva a regalare il successo alla sua Honda, precedendo il locale Anthony West, lo spagnolo Fonsi Nieto e il bresciano Franco Battaini. Tra due settimane a Valencia, Rolfo e Poggiali, che ha un vantaggio sul torinese di soli sette punti, si giocheranno l’ultimo titolo ancora in gioco.
L’Aprilia ha perso anche la corsa della 125, vinta dal fiorentino della Honda Andrea Ballerini, alla sua prima vittoria iridata in carriera, ma è riuscita a conquistare il mondiale costruttori della ottavo di litro dopo quello della 250 già vinto con netto anticipo in Brasile. Grazie al terzo posto conquistato col tedesco Steve Jenkner, alle spalle del giapponese Masao Azuma. La gara, disputata interamente sotto la pioggia, ha visto tagliare il traguardo solo la metà dei partenti. Tra le vittime illustri dell’asfalto infido figurano Stefano Perugini, caduto mentre era secondo, e il bergamasco Roberto Locatelli, rovinato a terra per colpa della rottura della forcella mentre lottava in quinta posizione.
(19/10/2003)
© RIPRODUZIONE RISERVATA