Comark, vincere a Castelletto
per coltivare il sogno playoff

Un blitz della Comark a Castelletto Ticino, domenica 27 febbraio, le aprirebbe le porte al sogno playoff. La classifica, infatti, è lì da vedere: Reati e compagni sono terzi, in compagnia di altre tre squadre, e per accedere alle finali sarà sufficiente piazzarsi quarti.

Un blitz della Comark a Castelletto Ticino, domenica 27 febbraio, le aprirebbe la porta al sogno playoff. La classifica, infatti, è lì da vedere: Reati e compagni sono terzi, sia pure in compagnia di altre tre squadre, e per accedere alle finali-promozione sarà sufficiente piazzarsi al quarto posto al termine della regular season.

Il calendario porge subito una discreta mano alla Comark visto che Castelletto Ticino è piazzato al centro della graduatoria, staccato dai trevigliesi di sei lunghezze. Insomma i pronostici sono, questa volta, dalla parte del team della Bassa ma per confermarli sul parquet di gioco sarà vietato distrarsi.

Attenzione, quindi, a non ripetere le scialbe prove offerte dalla formazione di coach Simone Lottici negli ultimi due impegni, quello perso a Pavia e quello vinto con scarto minimo domenica scorsa, al PalaFacchetti, contro il Siena rivitalizzato da Salieri.

Lo stesso general manager Euclide Insogna lancia un inequivocabile messaggio: «Per tornare da Castelletto con la posta in palio, ferma restando la nostra superiorità tecnica, occorrerà mantenere costantemente la concentrazione a mille. Gli avversari di turno, molti di loro giovani, sono maturati a tempo di record per cui oggi come oggi sono già in grado di portare insidie non indifferenti a chiunque».

Comark in campo sempre senza lo squalificato De Min e Vitale non ancora pronto al rientro. Castelletto Ticino, sconfitto agevolmente nel girone di andata ( 84-73 il risultato finale) si avvale degli esperti Masieri, Palombita e Prelazzi chiamati a fare da «chioccia» a Marusic, Piazza, Di Graci, De Nicolaio, Danari e Daminelli.

Sulla partita con la Comark coach Steffè ha detto: «Che la Comark sia temibile basta guardare la sua graduatoria. Noi, però, ci batteremo per fermarla contando anche sull'apporto del pubblico amico».

Arturo Zambaldo

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