Il commento di Zambaldo:
«Verso la A con disinvoltura»

“Onore ai più forti”. Lo ha riferito ai microfoni di Bergamo Tv, a fine gara, l'allenatore bergamasco Walter Sandro Salvioni, da dicembre alla guida tecnica della Triestina. Salvioni ha, quindi, avvalorato in maniera inequivocabile la netta superiorità dell' Atalanta.

“Onore ai più forti”. Lo ha riferito ai microfoni di Bergamo Tv, a fine gara, l'allenatore bergamasco Walter Sandro Salvioni, da dicembre alla guida tecnica della Triestina. Salvioni ha, quindi, avvalorato in maniera inequivocabile la netta superiorità dell' Atalanta e non soltanto per il poker di reti rifilate alla cenerentola del torneo senza subirne alcuna. Ai gol realizzati allo stadio di Bergamo, del resto, vanno aggiunte le tre chiare occasioni non sfruttate davanti alla porta alabardata e una supremazia territoriale decisamente schiacciante.

Qualcuno sosterrà che il 4-0 è scaturito perchè i nerazzurri, questa volta, se la son dovuta sbrigare con avversari che, non certo per colpa di Salvioni, hanno evidenziato davvero ben poca cosa. Noi, invece, interpretiamo il roboante successo col fatto che l' Atalanta è la capolista del girone di nome e di fatto. D' altro canto quando una squadra mantiene una imbattibilità di 17 gare (e la serie positiva è tuttora in atto) senza evidenziare il benché minimo cedimento significa che il perdurare dello scettro del comando non è certo una casualità. Circoscrivendo l' argomento sulla partita con la Triestina ricordiamo pure la saggezza nel gestire le varie fasi a seconda delle circostanze di volta in volta presentatesi. Per non parlare della soddisfacente tenuta atletica specie se si considera che siamo allo sprint finale di un campionato logoro e dalla durata…eterna.

Insomma, vale la pena di ribadirlo sino alla noia: siamo di fronte a un' Atalanta che si sta avviando al raggiungimento dell' obiettivo-promozione con immensa disinvoltura. E nell' attribuzione dei palpabili meriti, al di là di quelli ai giocatori, non va escluso Stefano Colantuono non fosse altro per come il mister laziale dimostra di saper gestire un folto gruppo composto da pedine che per un verso o per l' altro, potrebbero singolarmente candidarsi in maniera legittima per una maglia da titolare. E' forse il caso di pretendere di più da una situazione del genere?

Arturo Zambaldo

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