«Il Giro non è ancora finito
Domenica la tappa più dura»

Il Giro d'Italia ha un unico vero padrone, lo spagnolo della Saxo Bank Alberto Contador. Il corridore iberico ha attaccato il resto della compagnia a 8 km dal traguardo austriaco del Grossglockner.

Il Giro d'Italia ha un unico vero padrone, lo spagnolo della Saxo Bank Alberto Contador. Il corridore iberico ha attaccato il resto della compagnia a 8 km dal traguardo austriaco del Grossglockner, nel punto più duro della salita, insieme al colombiano Josè Rujano, proprio come nella tappa dell'Etna.

A differenza della tappa siciliana, il piccolo scalatore colombiano, 3° nel Giro 2005 vinto da Paolo Savoldelli, ha collaborato con il leader della corsa e ha meritatamente colto la vittoria di tappa sotto un temporale fastidioso, con la neve a bordo strada negli ultimi 2 km.

Per la Bergamo che pedala le notizie buone non sono mancate. Nel gruppetto dei migliori ancora una volta è stato presente il nostro Matteo Carrara, orobico della Vacansoleil, che ha mollato le ruote di Nibali e Scarponi solo nei chilometri finali, cedendo 2'02” dal vincitore di tappa, mentre Pinotti è giunto 31° a 3' 49” ed è ora 23° con 9' 10” di distacco.

«Ho mollato a pochissimo dall'arrivo, non ho perso tanto e ho guadagnato una posizione, visto che adesso sono 9° in classifica generale – ha affermato soddisfatto il corridore orobico -. Mi sono staccato quando ero al massimo dello sforzo, ma sento di essere ancora in crescendo, anche se sono un gradino dietro ai big. Sono soddisfatto: ora posso davvero puntare ad arrivare nei primi dieci, magari scalando ancora 2-3 posizioni. Dovrò essere bravo a rimanere con i più forti, senza sprecare energie inutili e provare il tutto per tutto in una tappa dell'ultima settimana, magari partendo con un'azione da lontano».

Il primo arrivo in salita sulle vette alpine ha emesso una sentenza che al momento sembra inappellabile: Alberto Contador appare imbattibile. Nel ciclismo però basta una giornata storta o un episodio sfortunato per cambiare le sorti di una corsa e una cotta in montagna è sempre dietro l'angolo. Sembra questa l'unica speranza dei big alle spalle dello spagnolo, che dovranno inventarsi qualcosa nella prossima tappa, la terribile Lienz – Zoncolan di 210 km.

«Contador ha dimostrato ancora una volta di essere il più forte – ha concluso Carrara dopo l'arrivo – E' stato il più forte, ma visto da dietro mi è sembrato che anche lui facesse fatica sull'ultima salita. Ora ci aspettano altre due tappe terribili, con la discesa del Crostis e lo Zoncolan nella tappa di sabato, anche se credo che quella di domenica sia la più difficile di tutto il Giro, il tappone per eccellenza. Sarà dura riuscire a battere Contador, ma credo che il Giro non sia ancora finito».

Simone Masper

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