Il «re» del wrestling se n'è andato
Randy Savage è morto in un incidente

Per oltre un decennio è salito in cielo, dalla terza corda, per stendere l'avversario con un Flying elbow (gomito volante) e vincere gli incontri. Ora non lo vedremo più ridiscendere perché «Macho Man» Randy Savage ha perso venerdì la vita in un incidente a Tampa (Usa).

Per oltre un decennio è salito in cielo, dalla terza corda, per stendere l'avversario con un Flying elbow (gomito volante) e vincere gli incontri. Ora non lo vedremo più ridiscendere perché «Macho Man» Randy Savage ha perso venerdì la vita in un incidente a Tampa (Usa).

Erano le 9:25 (15:25 in Italia) quando per un attacco di cuore il 58enne wrestler ha perso il controllo della sua Jeep Wrangler su cui c'era anche la moglie Lynn. Senza controllo il veicolo si è schiantato contro un albero e, malgrado i soccorsi, Randy Savage non ha ripreso conoscenza. Minori invece le ferite riportate dalla moglie che non è in pericolo di vita.

Nato il 15 novembre 1952 a Sarasota (Usa) come Randy Mario Poffo, «Macho Man» era figlio del wrestler Angelo Poffo. E proprio nella lega creata dal padre, la International Championship Promotion, il futuro «Macho Man» apprese i rudimenti della disciplina, assieme al fratello Lanny Poffo. Ma fu con l'approdo alla World Wrestling Federation, nel 1985, che la sua carriera subì un'improvvisa impennata. Merito anche di Miss Elizabeth, la manager con cui creò un sodalizio che si estese anche alla vita privata.

Non sazio di aver conquistato nel 1986 il titolo Intercontinentale contro Tito Santana, difeso vittoriosamente per 14 mesi, Randy Savage coronò la sua ascesa a WrestleMania IV: vincendo in una sera quattro incontri ebbe la meglio su altri 13 rivali e si aggiudicò la cintura di campione assoluto WWF. Proprio in quell'occasione sbocciò l'amicizia con Hulk Hogan ma la gelosia per l'appoggio del pubblico (era i due più amati dell'epoca) e di Miss Elizabeth mandò in frantumi il rapporto. Perso il titolo a WrestleMania V contro lo stesso Hogan, Randy Savage iniziò un «feud» con Ultimate Warrior.

Una sconfitta con il Guerriero gli costò il ritiro, come da stipulazione tra i due, ma dopo poche settimane ebbe il permesso per rientrare a combattere. E, arginato la parabola discendente, nel 1992 riuscì a conquistare nuovamente la cintura di campione WWF. Erano gli anni in cui il sabato sera alle 22.30 su Italia si ritrovavano quattro milioni di spettatori per seguire il wrestling. Dietro il microfono c'era Dan Peterson che in più di un'occasione ha ricordato come avesse chiamato il suo gatto «Macho Man». D'altra parte, grazie ai ricercati costumi e agli occhiali bizzarri con cui saliva sul ring, Randy Savage non passava certo inosservato. In più sapeva catechizzare le folle con l'inconfondibile voce roca, con cui pronunciava il tormentone «Ooh yeah».

Migrato nel 1994 alla WCW, Randy Savage riuscì a tornare nell'olimpo, conquistando ben 4 volte il titolo di campione WCW World Heavyweight. In tutte e sei le occasioni (2 nella WWF e 4 nella WCW) è stato detronizzato da Hulk Hogan e Ric Flair, come a dire che solo i due mammasantissima della disciplina potevano sconfiggere Randy Savage. Milioni di tifosi, anche italiani, lo stanno piangendo sul web. Perché, come hanno scritto in molti, «con la sua morte se ne è andata una parte della nostra infanzia».

Giovanni Cortinovis

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