Tiribocchi: «Voglio restare qui
Anche giocando di meno»

Anche a Bergamo ha conquistato la tifoseria nerazzurra a suon di gol. Simone Tiribocchi, trentenne, romano, nelle due stagioni sin qui disputate con l'Atalanta è andato a segno 11 volte in serie A e 14 nell'ultimo campionato cadetto.

Anche a Bergamo ha conquistato la tifoseria nerazzurra a suon di gol. Simone Tiribocchi, trentenne, romano, nelle due stagioni sin qui disputate con l'Atalanta è andato a segno 11 volte in serie A e 14 nell'ultimo campionato cadetto.

Una carriera, la sua, da autentico bomber ovunque abbia giocato. Dal ritiro di Rovetta il popolare «Tir» ha detto chiaro e tondo di voler rimanere all'Atalanta ed ha accennato a come il gruppo ha reagito alla notizia dei deferimenti da parte della procura federale.

QUI MI TROVO MOLTO BENE
«Tutti sanno che desidererei non cambiare maglia. Ho parlato anche con Colantuono e Marino che hanno usato parole di grande stima per me. Pur di restare sarei disposto a giocare meno riproponendomi, al tempo stesso, di meritare il posto in squadra impegnandomi, nel corso della settimana, a più non posso».

IL DOPO DEFERIMENTI
«La tranquillità non è venuta meno alla notizia sui deferimenti. Naturalmente, inutile nasconderlo, il pensiero spesso e volentieri va sulla vicenda visto anche l'enorme interesse dei media senza, però, intralciare in maniera minima, i programmi della preparazione. Una cosa è certa: la promozione l'abbiamo conquistata da leader e starà a noi dimostrare il nostro valore pure in serie A»

RUOLO IMPORTANTE DEI TIFOSI
«Non è affatto retorica evidenziare il determinante apporto della tifoseria. I nostri supporter dimostrano in ogni occasione il loro attaccamento. Anche a loro, perciò, va indirizzato il merito per l'immediato ritorno nella massima categoria.

IN RITIRO TANTE SFIDE A CARTE
«Nei momenti di relax mi diverto con le carte. Sono io, in questo ambito, il più bravo. No, sto scherzando: in realtà sono soliti primeggiare Raimondi e Marilungo. Il peggiore? Sicuramente Peluso, ma devo riconoscere che ha grandi margini di miglioramento...».

Arturo Zambaldo

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