Il commento di Arturo Zambaldo

Prima cosa condividiamo la più che ipotizzabile gioia con Thomas Manfredini per l' assoluzione nel ricorso. Ma c' è da cambiare radicalmente, di colpo, l'atteggiamento al contemporaneo ricordo sulle lapidarie conferme della penanilizzazione al club nerazzurro e della squalifica a Cristiano Doni. In altre parole e in estrema sintesi: una notizia da festeggiare con champagne di marca e due mazzate di indicibile peso.

Sino all'ultimo avevamo auspicato un verdetto totalmente a nostro favore anche se da sempre ci siamo rimessi alle decisioni da parte degli organi preposti. Ma con i due gradi di giudizio in mano non ci risulta affatto facile voltare le spalle a quanto emerso, venerdì pomeriggio, dalla camera di consiglio. Sì può si criticare sin che si vuole la rapidità dei tempi nel riesaminare una caterva di atti e altrettante difese nell'ambito di una vicenda sicuramente complessa e ingarbugliata all' eccesso: ma se tutto ciò rientra in una legale e antecedente regolamentazione bisogna accettarne, volenti o nolenti, l' iter. Legittima curiosità, sin d'ora, è quella di leggere scrupolosamente le motivazioni della sentenza per toglierci qualunque tipo di dubbio sulle interpretazioni e quant'altro redatti dagli inquirenti federali. Venendo al -6 con i quali l' Atalanta si allineerà al via del prossimo campionato di serie A non c'è, proprio, da stare allegri. Si tratta, infatti, di una zavorra che potrebbe farsi sentire, al di là del palpabile numero di punti da recuperare, anche sotto l' aspetto psicologico.

Da qui due i principali antidoti al riguardo: l'ulteriore rafforzamento della rosa da affidare al mai domo Colantuono e l'apporto (termine riduttivo considerando il caso) dei tifosi dagli spalti del nostro stadio e altrove. Infine, e non certo per minor importanza, spostiamoci su Doni. Vale la pena sottolineare che sin dalla vigilia che scoppiasse la choccante vicenda il trequartista atalantino era indicato all' unanimità ad esempio, con la “E” maiuscola, nella duplice veste di uomo e di giocatore: come ci si può capacitare stando alle accuse e ai provvedimenti di tale spessore? Chi scrive, comunque, tiene saldamente presente che esistono altri appelli con quel che segue.

Arturo Zambaldo

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