I Lions tornano a casa
Iscrizione ok alla serie A1

Celebrare l'ammissione in A1 sembra una cosa da poco per chi possiede una bacheca a più scaffali ed è abituato a trionfi continui in Italia e in Europa. Ma la storia recente dei Lions Bergamo è fatta di continui sbalzi tra ripartenze.

Celebrare l'ammissione in A1 sembra una cosa da poco per chi possiede una bacheca a più scaffali ed è abituato a trionfi continui in Italia e in Europa. Ma la storia recente dei Lions Bergamo è fatta di continui sbalzi tra ripartenze, vittorie e disillusioni e la notizia appena ufficializzata può essere considerata alla stregua di un Eurobowl o giù di lì.

Il comunicato diramato dalla Fidaf (Federazione Italiana di American Football) spiega come sia stata accettata la richiesta della squadra bergamasca e dei Daemons Martesana, al contrario di quelle formulate da Angels Pesaro, Aquile Ferrara e Legio XIII Roma.

La spiegazione è semplice: i Lions sono reduci dalla vittoria dello scudetto di A2 lo scorso luglio e questo scenario era più che prevedibile: non automatico, però, visto che i due campionati di A1 e A2 sono per il momento slegati e non è ancora stato disposto il passaggio meccanico dall'una all'altra lega in caso di vittoria.

Difficile, in ogni caso, che la Federazione potesse rifiutare la richiesta della squadra più blasonata d'Italia, che vanta qualcosa come dodici scudetti, tre Eurobowl e una Champions League nel proprio palmares. Semmai, la perplessità era rappresentata dalla modalità con cui il club orobico avrebbe potuto affrontare la competizione, in relazione alla propria disponibilità economica: in effetti, lo scorso anno, la rinuncia alla massima serie fu proprio una scelta della dirigenza, di fronte all'impossibilità di effettuare un mercato d'alto livello e, di conseguenza, di competere per il titolo.

No americani, no party: non potendosi permettere l'ingaggio delle stelle d'oltreoceano, la società aveva preferito riciclarsi nella Lenaf, il campionato minore, chiudendo poi con l'ennesima vittoria, anche se in tono minore. Ma questa è storia vecchia, dato che, dopo il tricolore vinto a inizio estate a Torino contro i Titans Romagna, è arrivata la possibilità del supporto di nuovi sponsor, che permetteranno ai Lions di competere ai massimi livelli.

Da lì, la richiesta di iscrizione all'Ifl 2012 (da quest'anno appositamente allargata da dieci a dodici squadre) effettuata entro il 30 settembre e la risposta federale arrivata qualche giorno più tardi. L'obiettivo, dunque, è quello di tornare ai vecchi fasti e nessuno prova a nasconderlo: «Siamo poco decoubertiani - commenta il presidente Aldo Guarnone -. Se ci rimettiamo in gioco, vogliamo farlo sul serio. Il traguardo minimo sono le semifinali: i nuovi scenari ci permettono l'ingaggio degli americani e vogliamo allestire una squadra competitiva, affiancando qualche giocatore di valore assoluto alla base della squadra che si è già dimostrata solida e che, con lo scorso campionato, ha acquisito una maggiore esperienza».

È ancora troppo presto per parlare di nomi, dato che la stagione del football americano dura in sostanza da marzo a luglio: i prossimi mesi serviranno per capire la disponibilità delle casse e, di conseguenza, preparare un progetto tecnico. Al momento, si sa soltanto che il coach sarà ancora Luca Lorandi, mentre sui giocatori è ancora troppo presto per capire chi rimarrà e soprattutto chi arriverà.

Ci sono cinque mesi per allestire un team competitivo e, nel frattempo, continuare a lavorare sul settore giovanile, dato che Under 18 e Under 21 sono già ai nastri di partenza, con il campionato che si chiuderà con l'anno solare. Insomma, l'ammissione in A1 non è da inquadrare come un obiettivo minore neanche per un club blasonato come i Lions: specie se coinciderà con il primo passo di una nuova grande avventura ricca di successi.

Matteo Spini

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