Tiri liberi sul basket bergamasco
Comark, canestri col contagocce

Non fossiliziamoci sugli ultimi non esaltanti risultati della Comark , meglio allargare l'argomento alle diciotto gare disputate. Premessa doverosa: i 22 punti conseguiti e l'attuale terzo posto in graduatoria (sono, comunque, solo sei le squadre del nostro girone) promuovono senza ombra di dubbio il team della Bassa.

Non fossiliziamoci sugli ultimi non esaltanti risultati della Comark , meglio allargare l'argomento alle diciotto gare disputate. Premessa doverosa: i 22 punti conseguiti e l'attuale terzo posto in graduatoria (sono, comunque, solo sei le squadre del nostro girone) promuovono senza ombra di dubbio il team della Bassa tenendo conto dell' organico a disposizione di coach Adriano Vertemati.

Il centro classifica mette sì al riparo dal rischio play out ma, al tempo stesso, non promette sogni di gloria ad una piazza abbonata alla terza divisione nazionale addirittura da oltre tre lustri. Certo, che non si sia mai scesi di categoria è già un risultato accettabile ma nulla di più. Lo diciamo anche perché, proseguendo di questo passo, le prospettive di disputare pure nella prossima stagione sportiva il medesimo campionato ci sono e parecchie.

D'altra parte le cifre confermano l'impossibilità (a meno di clamorose sorprese) per capitan Zanella e compagni di ambire al salto di qualità. A porre nel cassetto qualsiasi idea di passare di categoria sono, ad esempio, i 70 punti di media partita realizzati finora dalla nostra squadra. Sicuramente pochini per chi fissa obiettivi ambiziosi tranne che si eriga una difesa di ferro, elemento che non si addice, in circostanze purtroppo non rare, alla Comark. Insistendo su ciò, elementare se non banale sollecitare l' ingaggio sul mercato di gennaio di una pedina con punti in mano, il tradizionale “mangiacanestri” conclamato.

Il monumentale Vitale e, in qualche modo, il suo gemello Fabi ne trarrebbero vantaggio e non viceversa. Chicco Signorelli, competente super tifoso della Comark, propone su un sito specializzato di basket, l' acquisto di Castelli, al quale era ricorso Treviglio, pproprio un anno fa grazie all' intervento finanziario dell' appassionato sponsor Massimo Lentsch. A dire il vero l' identikit tecnico di Castelli non corrisponderebbe in toto alle esigenze del collettivo anche se con lui alcune sbavature verrebbero eliminate o quasi. Ad ostacolare, però, l' operazione-rinforzi sono le valutazioni (pur sempre rispettabili) societarie visto che nei giorni scorsi il general manager Euclide Insogna a precisa domanda ci ha escluso con la “E” maiuscola trattative in entrata. Di Insogna ci fidiamo ciecamente pertanto adeguiamoci alla situazione.

Arturo Zambaldo

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