Calcioscommesse, «siamo innocenti»
Carella e Giacobbe respingono le accuse

Hanno respinto ogni accusa, ribadendo la propria innocenza. Martedì mattina Gianni Carella e Fabio Giacobbe hanno risposto per circa un'ora e mezza alle domande del Gip di Bari, Giovanni Abbatista.

Hanno respinto ogni accusa, ribadendo la propria innocenza. Martedì mattina Gianni Carella e Fabio Giacobbe hanno risposto per circa un'ora e mezza alle domande del Gip di Bari, Giovanni Abbatista.

Un interrogatorio di garanzia, in cui i due amici di Masiello (da lunedì in carcere a Bari, con lo stesso difensore, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva) hanno contestato l'intero impianto accusatorio.

«Hanno chiarito tutto quel che emergeva dall'ordinanza cautelare - ha dichiarato l'avvocato Mario Russo Frattasi, che tutela gli interessi di Carella e Giacobbe -. Del resto anche dall'ordinanza si evince che il Masiello ha detto bugie». «La combine ipotizzata fra le due società è un'invenzione di Masiello - prosegue l'avvocato -, che lui utilizza per far partecipare Carella all'opera di convincimento verso altri calciatori del Bari, che tuttavia avrebbero rifiutato».

Carella, peraltro avrebbe ammesso di aver partecipato all'incontro, presso l'hotel Una Regina di Noicattaro che ospitava il ritiro del Bari, alla vigilia del derby. Ha ammesso inoltre di aver fatto il gesto di mostrare alcune banconote che aveva in tasca, per dimostrare che erano disponibili somme per truccare la partita, mentre lo stesso Masiello avrebbe fatto finta di nulla, pur di avvalorare l'accordo tra le due società. Ma le cose non sarebbero andate a buon fine.

In quanto al famigerato assegno di 300.000 euro, dato in garanzia per il buon esito del risultato truccato del derby, secondo il legale di Carella «è un dato falso. Perchè mai il mio assistito avrebbe dovuto dimostrare solo a Masiello un assegno che doveva servire a convincere i suoi compagni a partecipare alla combine? Sembra un'invenzione».

I due indagati avrebbero inoltre ricostruito un episodio precedente, allorchè Masiello chieso loro di accompagnarlo a Lecce, perchè aveva un appuntamento per una sponsorizzazione con il titolare di una ditta. Una volta arrivati a Lecce, tuttavia, Masiello li avrebbe lasciati in un bar e sarebbe andato solo all'appuntamento.

Dopo quell'incontro, Masiello avrebbe detto soltanto: «Tutto bene». L'avvocato Russo Frattasi ha annunciato che mercoledì depositerà un'istanza per chiedere al giudice l'annullamento o, in subordine, l'attenuazione delle misure cautelari in carcere, sia per Giovanni Carella che per Fabio Giacobbe. Sempre mercoledì, in mattinata, è attesissimo l'interrogatorio di Andrea Masiello. Al momento l'uomo chiave di questo scandalo scommesse. (ITALPRESS).

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