E' morto l'ex giocatore Petrini
Denunciò il doping nel calcio

È morto l'ex calciatore Carlo Petrini. Nel 2000 pubblicò la sua autobiografia, intitolata «Nel fango del dio pallone» (Kaos Edizioni), che fu portata in scena anche a teatro al San Filippo Neri di Nembro.

È morto nella sua Monticiano (Siena), dopo una lunga malattia, all'età di 64 anni, l'ex calciatore Carlo Petrini, attaccante degli anni Sessanta e Settanta cresciuto nelle giovanili del Genoa e consacratosi nelle file del Milan di Rocco, con cui vinse una Coppa dei Campioni nel 1968-1969, e del Torino, con cui si aggiudicò la Coppa Italia nel 1970-1971. Successivamente vestì le maglie di Catanzaro, Ternana, Roma, Verona, Cesena e Bologna. Nel 1980 fu coinvolto nello scandalo del calcioscommesse, subendo una squalifica di tre anni e sei mesi amnistiata dopo la vittoria dell'Italia al Mondiale del 1982.

Nel 2000 Petrini pubblicò la sua autobiografia, intitolata «Nel fango del dio pallone» (Kaos Edizioni), in cui narrò in prima persona fatti e trascorsi nel mondo del calcio, con la denuncia dell'uso di doping nel calcio negli anni Sessanta e Settanta. Successivamente Petrini pubblicò un altro libro intitolato «Il calciatore suicidato», dove indagò in prima persona sulla misteriosa morte di Donato Bergamini, calciatore del Cosenza, ritrovato morto nel 1989 sulla Statale 106, presso Roseto Capo Spulico.

Nel marzo 2005 al Teatro San Filippo di Nembro la compagnia Macrò Maudit portò in scena «Nel fango del dio Pallone»: Petrini era fra il pubblico.

Successivamente Petrini ha pubblicato altri sei libri, l'ultimo dei quali è intitolato «Piedi nudi», uscito nel 2010. Ha abitato fino alla fine dei suoi giorni nella natia Monticiano ed è stato affetto da una grave forma di glaucoma, che gli ha procurato la quasi completa cecità dell'occhio sinistro e la seria compromissione del destro. A detta dei medici che lo hanno curato nel corso degli anni, sottoponendolo a ben cinque interventi chirurgici, la malattia potrebbe essere stata correlata all'assunzione dei tanti farmaci dopanti e no, avvenuta durante la carriera di calciatore.

Dopo l'amnistia, tornò a giocare nel Savona in Serie C2, prima di chiudere con il Rapallo Ruentes nel Campionato Interregionale 1984-1985. Ha avuto anche una breve esperienza da allenatore alla guida del Rapallo Ruentes nel Campionato Interregionale 1985-1986, conclusa con la retrocessione del club in Promozione. Dopo aver chiuso la carriera nel calcio a metà degli anni ottanta si dedicò agli affari, gestendo per qualche tempo una propria società finanziaria.

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