Masiello chiede di patteggiare
Ventidue mesi per le combine

Andrea Masiello, il difensore dell'Atalanta ed ex capitano del Bari coinvolto nel calcioscommesse (ammise di aver provocato apposta un'autorete in Bari-Lecce 0-2 che salvò i salentini), ha richiesto il patteggiamento (un anno e 10 mesi di reclusione) e la revoca dei domiciari.

Andrea Masiello, il difensore dell'Atalanta ed ex capitano del Bari coinvolto nel calcioscommesse (ammise di aver provocato apposta un'autorete in Bari-Lecce 0-2 che salvò i salentini), ha richiesto il patteggiamento (un anno e 10 mesi di reclusione) e la revoca dei domiciari.

È stato il suo legale, l'avvocato Salvatore Pino, a presentare l'istanza e ora toccherà al procuratore Laudati e al sostituto De Angelillis dare una risposta. In caso di ok, dovrà essere il gip Abbatista a valutare l'equità della pena.

Il giocatore, arrestato lo scorso 2 aprile, è accusato di associazione a delinquere e frode sportiva per aver alterato (o tentato di alterare) diverse partite del team biancorosso. Masiello, proprio in relazione a Bari-Lecce, ha ammesso di aver preso parte dei 230 mila euro offerti da alcuni emissari per la combine.

Aver collaborato potrebbe indurre la Procura ad accettare il patteggiamento e la sentenza sarebbe sospesa con la condizionale. Il difensore punta anche a chiudere in tempi brevi i conti con la giustizia sportiva. E pure in questo caso punterà a uno sconto della pena essendo un «pentito».

Proprio nei giorni scorsi Palazzi ha evidenziato come siano previsti forti sconti per chi non è omertoso e Masiello con le sue rivelazioni pare proprio che consentirà al procuratore federale di far scattare numerosi deferimenti, anche a tesserati nel giro della Nazionale.

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