Scommesse: ondata di arresti, 19
Conte indagato, inguaiato il Siena

Nuova ondata di arresti nell'inchiesta sul calcioscommesse: 19 arrestati, tra i quali 4 ex giocatori dell'AlbinoLeffe, Mauri e Milanetto, e Conte indagato. In conferenza stampa il pm Di Martino inguaia il Siena e non esclude responsabilità dirette di Lecce e Lazio.

Nuovo blitz della polizia contro il calcioscommesse. Gli agenti di diverse squadre mobili e del Servizio centrale operativo hanno eseguito una serie di arresti, 19, e perquisizioni in Italia e all'estero nei confronti di soggetti appartenenti a un'organizzazione transnazionale dedita alle combine degli incontri di calcio.

Il capitano della Lazio, Stefano Mauri, è stato arrestato dalla polizia nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse. Tra i destinatari del provvedimento d'arresto anche l'ex giocatore del Genoa, ora al Padova Omar Milanetto.

A Mauri e a Milanetto, gli inquirenti contestano il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. Gli investigatori avrebbero ricostruito che sia Mauri sia Milanetto erano disponibili, in cambio di denaro, a combinare gli incontri delle loro rispettive squadre. Sarebbero stati anche accertati diversi contatti tra i giocatori e gli esponenti dell'organizzazione criminale.

Perquisizioni sono state compiute dalla polizia nei confronti dell'allenatore della Juventus, Antonio Conte, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse. Secondo quanto si apprende, Conte è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.

Il coinvolgimento dell'allenatore della Juventus Antonio Conte è dovuto al periodo in cui era allenatore del Siena. È stato in particolare il calciatore Filippo Carobbio a chiamarlo in causa per Novara-Sien 2-2 del 30 aprile 2011. «Lo stesso allenatore Antonio Conte - aveva raccontato Carobbio - ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l'accordo con il Novara per il pareggio».

Blitz della polizia nel ritiro della Nazionale. Agenti sono andati nel centro sportivo di Coverciano per eseguire perquisizioni nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla procura di Cremona. Il destinatario della perquisizione è Domenico Criscito. Anche il difensore azzurro è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla frode e alla truffa sportiva.

Dopo due ore e mezza, le due macchine delle forze dell'ordine con a bordo cinque tra agenti e funzionari dello Sco hanno lasciato in questi minuti il centro tecnico di Coverciano. Gli agenti si erano presentati alle 6,25 al ritiro azzurro, dove la Nazionale prepara gli Europei 2012, per comunicare l'avviso di garanzia a Criscito, uno dei difensori a disposizione del commissario tecnico Cesare Prandelli.

«La reazione di Conte è quella di una persona completamente estranea e fortemente determinata a dimostrare la sua totale estraneità ai fatti contestati». È il commento di Antonio De Rencis, avvocato del tecnico della Juventus.

Anche il presidente del Siena, Massimo Mezzaroma, sarebbe indagato nell'inchiesta del calcioscommesse di Cremona. Nei confronti di Mezzaroma, secondo quanto si apprende, sarebbero scattate delle perquisizioni. A chiamare in causa il presidente dei bianconeri è stato Carlo Gervasoni che agli inquirenti ha raccontato di aver saputo tramite il gruppo degli «Zingari» che Mezzaroma avrebbe pagato due giocatori di un'altra squadra.

«I provvedimenti riguardano 19 persone. Una delle novità più importanti è la presenza di un gruppo di ungheresi tra i destinatari dei provvedimenti. Alcuni di loro sono già detenuti in Ungheria per fatti identici». Sono le prine parole del procuratore di Cremona Roberto Di Martino in conferenza stampa in riferimento ai nuovi provvedimenti dell'inchiesta denominata «Last Bet».

«Questo gruppo si è parzialmente sostituito al gruppo degli zingari che ha subìto in Croazia degli arresti per il campionato locale. Ci sono comunque rapporti tra ungheresi e slavi. La partita alla quale fanno riferimento gli atti che ci sono stati trasmessi è Lecce-Lazio, però il gruppo degli ungheresi si è inserito in tutta un'altra serie di partite del campionato di serie A come Bari-Sampdoria».

«L'intervento a Coverciano vorrei che non fosse enfatizzato - ha continuato Di Martino - e si riferisce solo a Criscito che ha ricevuto un'informazione di garanzie e c'era il problema di farlo partecipare alla perquisizione. Il problema riguarda solo Criscito e non altri soggetti della Nazionale. Provvedimenti per divieto espatrio? Nessuno, potrebbe partecipare agli Europei».

«Le perquisizioni effettuate si riconnettono alle vicende del Siena relative al 2011». Lo ha sottolineato sempre Di Martino: «Ci sono 7-8 partite del Siena (serie B 2011) che sono sotto la lente. Ci sono delle dichiarazioni che fanno ritenere possibili manipolazioni. Le perquisizioni hanno interessato non solo giocatori, ma persone facenti parte dello staff e dei dirigenti della squadra come il presidente Mezzaroma e l'allenatore di allora Conte. Sul Siena c'è la maggiore attenzione, ma non tutto si può dire».

Le società Lazio e Lecce sono coinvolte nella nuova inchiesta sul calcio scommesse? «Non posso escludere nulla». Di Martino ha spiegato che allo stato c'è la dichiarazione di uno degli ungheresi arrestati secondo il quale sarebbero coinvolti i club. In occasione di Lecce-Lazio i giocatori delle squadre, fra cui Stefano Mauri, sarebbero stati corrotti con 600 mila euro. Quella partita fruttò all'organizzazione un guadagno di 2 milioni.

A Cremona si è saputo anche che l'ex giocatore di Atalanta e AlbinoLeffe, Francesco Ruopolo, ha avuto una misura restrittiva ridotta, come l'obbligo di fima, nonostante le sue pesanti implicazioni nel caso, perché ha collaborato concretamente con gli inquirenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA