Colantuono: «Troppi elogi
Preferiamo viaggiare in silenzio»

«Si sta parlando un po' troppo di noi, per rendere al meglio dobbiamo invece viaggiare in silenzio e sotto traccia. Niente trionfalismi». Stefano Colantuono tiene i piedi ben piantati per terra. La sua Atalanta sta confermando quanto di buono fatto nella passata stagione.

«Si sta parlando un po' troppo di noi, per rendere al meglio dobbiamo invece viaggiare in silenzio e sotto traccia. Niente trionfalismi». Stefano Colantuono tiene i piedi ben piantati per terra. La sua Atalanta sta confermando quanto di buono fatto nella passata stagione e fin qui ha battuto squadre come Milan, Napoli e Inter.

Risultati importanti ma «non possiamo permetterci sbalzi di concentrazione altrimenti si rischia di perdere», avverte ai microfoni di Sky Sport il tecnico degli orobici, uno che a fine partita tende a farsi subito da parte «perché la scena se la debbono prendere i giocatori, sono loro che ci permettono di vivere queste serate esaltanti, sono loro i protagonisti di queste belle vittorie».

L'Atalanta è sesta a quattro punti dalla Lazio ma guai a parlare di Europa. «Io guardo alla terz'ultima e per fortuna abbiamo aumentato il distacco - commenta Colantuono -. Il resto non mi interessa finchè non avremo guadagnato la salvezza, dopo, se saremo stati bravi a farlo in fretta, ci giocheremo le altre partite per guadagnare qualcosa di più prestigioso, di più importante».

Ma nessun traguardo è precluso. «Questi ragazzi mi stupiscono continuamente - ammette Colantuono -. È un bel gruppo, sono ragazzi che dall'anno scorso lavorano in una certa maniera e se non hai un gruppo di giocatori che hanno voglia di lavorare, di sacrificarsi certi risultati non li ottieni: nella passata stagione, da neopromossa e partendo da meno sei, abbiamo fatto 52 punti che è come uno scudetto».

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