Non basta giocare alla pari
Adesso occorre fare punti

La sconfitta con la Roma poteva essere messa in, qualche modo, in preventivo alla vigilia. Quindi nessuna meraviglia se è accaduto. Rimane, però, l'amarezza perché per l'ennesima volta, da un paio di mesi a questa parte, i nerazzurri hanno dimostrato di giocare ad armi pari.

La sconfitta con la Roma poteva essere messa in, qualche modo, in preventivo alla vigilia. Quindi nessuna meraviglia se è accaduto. Rimane, però, l'amarezza perché per l'ennesima volta, da un paio di mesi a questa parte, i nerazzurri hanno dimostrato di giocare ad armi pari.

Queste le note positive in aggiunta alla sorpresa (ma fino ad un certo punto) di Livaja, autore di una doppietta che conferma le eccellenti referenze dal giorno del suo arrivo.

Due, ribadiamo i gol del croato: se, poi, ricordiamo che nella sfida della precedente settimana col Torino lo stesso giocatore ci procurò il rigore del momentaneo pareggio non c'è che manifestare enorme soddisfazione in chiave futura.

Anche contro i giallorossi, però, il gioco ha lasciato a desiderare: fino a che ci si deve difendere, la squadra può reggere nonostante le reti di troppo che subisce.

Ben altro discorso quando si tenta di promuovere la fase offensiva. E' in questo caso che i nodi vengono evidentemente al pettine. E' sufficiente tirare in ballo l'alibi sull'assenza di Cigarini a centro campo? Si e no senza sottovalutare oltre il dovuto il prolungato forfait del talentuoso regista.

Urge, perciò, rivedere qualcosa nella zona nevralgica altrimenti vista la latitanza, nelle vesti di bomber, di Denis occorre ricorrere soltanto all'esplosività del Livaya di turno. Ma per soddisfare il palato fino dei supporter atalantini ce ne passa.

Meno male che la classifica continua a sorriderci e, checché se ne dica, scusate se è poco. Domenica si va a Siena e subito dopo ecco la visita a Bergamo, del Pescara. L'ottimismo risale di colpo ma non si può continuare a regalare le poste in palio agli avversari.
Arturo Zambaldo

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