Rally, Savoldelli re del «Ronde»
Se gareggia, il selvinese vince

Non lo si vede quasi mai, ma quando compare, sappiate che vincerà. Qualcuno ci avrebbe scommesso vedendolo spuntare, nella sorpresa generale, ai nastri di partenza della seconda Ronde del Sebino, aggiuntosi in extremis. Lui è Flavio Savoldelli.

Non lo si vede quasi mai, ma quando compare, sappiate che vincerà. Qualcuno ci avrebbe scommesso vedendolo spuntare, nella sorpresa generale, ai nastri di partenza della seconda Ronde del Sebino, aggiuntosi in extremis - dopo avere scavalcato un'infiammazione ai tendini ancora non del tutto curata - nella Peugeot 207 Super 2000 che avrebbe dovuto essere guidata da Simone Grigis (prima dell'inversione di ruoli all'interno dell'abitacolo): Flavio Savoldelli di nuovo in pista? E adesso chi lo batte?

Nessuno, la risposta più coraggiosa, poi rivelatasi inequivocabilmente quella esatta. Perché il Re Mida del volante bergamasco sa soltanto vincere e si è costruito uno score immacolato: due gare negli ultimi cinque anni e due vittorie. Entrambe a sorpresa, perché lui non era un habitué, oppure perché non partecipava ad una gara di quel livello da chissà quanto tempo: per la precisione, dal 27 aprile 2008, giorno del venticinquesimo Prealpi Orobiche, stravinto un po' nella stessa maniera.

Qualcuno obietterà che, in questo Sebino, la concorrenza non era delle più valide, ma anche questa non è più di una mezza verità, dato che, per fare un esempio, Felice Ducoli aveva in mano la gara dopo le due prove del sabato e la sua Wrc sembrava imbattibile.

Una spallata alle gerarchie l'ha data la neve, che ha scombinato ogni discorso nel terzo passaggio sul Monte Bronzone, il primo di ieri: Savoldelli, da buon selvinese, ha affrontato la superficie estremamente bagnata con meno problemi di tutti, rifilando alla Citroen C4 di Ducoli (in difficoltà per problemi di assetto) quei dodici secondi e mezzo in grado di rimetterli quasi alla pari. Completando poi il discorso sull'ultima frazione, chiusa sempre con il miglior tempo, utile per primeggiare alla fine su una doppia coppia bresciana, Ducoli-Maifredini (che si consolano prendendosi punti preziosi per il Lombardia Ronde Cup, campionato al quale partecipano) e Manzini-Lucchi.

E il derby Bergamo-Brescia ha caratterizzato a tutti gli effetti la gara di confine, con tre piloti a testa nei primi sei posti: a completare il quadro orobico, la 4ª posizione del padrone di casa Pablo Biolghini e la sesta di Eugenio Lozza.

In generale, c'è il quadro complessivamente positivo che ha caratterizzato una gara in grado di coinvolgere un buon pubblico (soprattutto in centro a Lovere, per partenza e arrivo) nonostante il tempo non incoraggiante. Unica nota nera, la presenza di chiodi sulla prova speciale, che fortunatamente non ne ha condizionato l'andamento: all'apparenza, niente di doloso, ma uno stupido atto vandalico.

Quindi, i commenti del dopogara. «Sapevo che avrei potuto giocarmela - confessa Flavio Savoldelli -: fino a giovedì camminavo con le stampelle a causa di una fastidiosa infiammazione, ma ho fatto di tutto per provare ad esserci. Specie sapendo che c'era la possibilità di una nevicata, che ho subito inquadrato come una buona opportunità per me. Nella prima prova ho pagato qualcosa per via dei meccanismi ancora da consolidare, ma poi ho ingranato e ho creduto in ogni momento nella rimonta».

A nome dell'organizzazione, parla Fabio Bertoncini della Sebino Eventi: «È stato un successo anche stavolta. Continuare anche l'anno prossimo? È ancora presto per meditarci, ma diciamo che non ci sono motivi per pensare il contrario».

Matteo Spini

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