L'Atalanta e il settore giovanile
«Resta strategico per la società»

Un chiarimento per chiudere un anno di trionfi senza polemiche e aprirne uno nuovo ricco di novità. Nella conferenza stampa di Zingonia, voluta dal dg dell'Atalanta Pierpaolo Marino che ha difeso il club dalle accuse di «abbandono» del settore giovanile.

Un chiarimento per chiudere un anno di trionfi senza polemiche e aprirne uno nuovo ricco di novità. È stato questo il significato della conferenza stampa di Zingonia, voluta dal direttore generale dell'Atalanta Pierpaolo Marino, alla quale hanno partecipato anche il direttore sportivo Gabriele Zamagna e Roberto Spagnolo. 

Marino ha voluto così difendere la dirigenza ed il club dalle accuse di «abbandono» del settore giovanile, rinnovandolo invece come uno dei punti forti della società atalantina. A chi ha pensato a Zamagna come delfino e poi come sostituto tra qualche anno di Favini deve ripensare la cosa, visto che sia Marino che lo stesso Zamagna hanno negato la cosa, confermando il ruolo dello storico direttore del settore giovanile atalantino.

«Quello a cui stiamo pensando e a cui stiamo lavorando da mesi insieme ai collaboratori dei ragazzi è tutt'altro che smantellare il settore giovanile – ha affermato il dg atalantino -. E' nell'interesse della proprietà continuare a puntare sui giovani come ha fatto dal suo arrivo e non sono un caso gli ottimi risultati di quest'anno. Continueremo ad investire e a sviluppare il settore giovanile nel rispetto del ruolo di Favini. Saremo però costretti a fare dei cambiamenti a livello di squadre e di uomini. Da mesi ormai Zamagna è il tramite tra le squadre dei ragazzi e la prima squadra e il nostro obiettivo è quello di mettere a disposizione di Colantuono sempre più giovani pronti».

Le polemiche sono sorte sulla scomparsa dei Berretti e di una squadra degli Allievi, e sugli addii di Butti e Bergomi. «Quello della Berretti è un campionato che ha perso spessore tecnico, come dimostra che è sempre una lotta a due con l'Inter. Si tratta di una decisione tecnica che anche altre squadre avevano già preso. Dopo tanti anni di matrimonio le modalità di uscita non sono mai facili, è come separarsi. Per Butti abbiamo aspettato che finisse il campionato, Mino Favini lo conosce da anni e lo ha portato qua. E' toccato a lui dirlo, ma è anche giusto perché ognuno ha il suo ruolo. Non scordiamoci però chi entra, visto che arriva Sergio Porrini (ex allenatore del Pontisola ndr), un giocatore vincente, un ex atalantino, che ha rinunciato a proseguire la sua carriera in categorie superiori pur di venire qua. A Bergomi avevamo pensato per la gestione della famosa squadra B, ma visto che l'accordo in Lega è saltato e senza squadra Berretti non potevamo fare altro».

Ci pensa Zamagna a spiegare le scelte per la prossima stagione in chiave tecnica. «Per la Primavera abbiamo già iniziato a parlare con Bonacina - ha affermato il ds atalantino -. Vogliamo puntare su un gruppo di 95-96 e qualche '94 che nel corso della stagione possano dare una mano alla prima squadra in caso di bisogno. Con una valutazione delle due rose di Allievi, parlando con i tecnici che hanno plasmato questi ragazzi, abbiamo ritenuto di mantenere una sola squadra. Si tratta di una scelta fatta sull'analisi delle rose, che potrà essere rivista nei prossimi anni».

Dal punto di vista economico ci pensa Spagnolo a dare nuova linfa all'importanza di quello che Atalanta farà per i suoi giovani. «Nel 2014 la società investirà ancora più risorse nelle strutture specifiche del settore giovanile».

In soldoni, come ha confermato Marino, il settore giovanile costa all'Atalanta 4 milioni di euro l'anno, il 10% del fatturato e la cifra data alle società di Lega Pro per aver utilizzato i giovani in prestito è di 660 mila euro. Per il futuro si pensa ad una palazzina per gli uffici del settore giovanile a Zingonia e ad una nuova foresteria per i ragazzi.
Simone Masper

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