Atalanta, immobilismo sul mercato?
No, c'è tempo sino a fine agosto

Non c'è motivo per porsi interrogativi o dubbi sulle strategie di mercato escogitate dagli operatori nerazzurri. Innanzitutto è questione di tempi considerata l'eccessiva lungaggine della durata di una campagna acquisti-cessione.

Non c'è motivo per porsi interrogativi o, per capirsi meglio, dubbi sulle strategie di mercato escogitate dagli operatori nerazzurri. Innanzitutto è questione di tempi considerata l'eccessiva (e secondo noi quanto meno discutibile ) lungaggine della durata di una campagna acquisti-cessione, iniziata in pratica al termine del campionato (12 maggio) e che si protrarrà addirittura al 31 agosto.

Subito dopo, a garantire un adeguato movimento sia in entrata che in uscita ci sono proprietà (famiglia Percassi) e dirigenza (in primis PierPaolo Marino). Ovvero la stessa presidenza e il direttore generale in grado, nelle ultime due stagioni sportive, di regalarci altrettante permanenze nella massima categoria con assoluta tranquillità. Insomma siamo sempre in buone mani. Che la società, del resto, sia intenzionata a riproporci una squadra da non scambiare, di colpo, per il gambero di turno l'ha ribadito in più occasioni.

Forti e chiari segnali, in tal senso, giungono da ogni direzione. Le possibili (etichettiamole fisiologiche) cessioni di un paio di pedine di spessore (Bonaventura e Consigli?) non saranno fine a sé stesse bensì porteranno contropartite (euro a parte) non affatto insignificanti. L'aver blindato a Zingonia i richiestissimi Denis e Cigarini e trattenuto il talentuoso Livaja la dicono, poi, lunga. Da non sottovalutare, inoltre, il prezioso recupero in extremis, specie in prospettiva, del promettente Baselli (altro figlio di Zingonia) strappato al Cittadella nel segreto delle buste.

Sulle trattative in corso siamo alle solite: c'è priorità nella caccia ad un terzino destro e a un centrocampista senza perdere , comunque, di vista un centrale difensivo e una punta. L' ingaggio dell' eventuale attaccante è legato, però, ad Ardemagni dato con credibile insistenza con la valigia in mano, destinazione Palermo. E se il vice bomber della cadetteria approderà altrove con relativo beneficio per i conti del bilancio atalantino lo si dovrà all'attuale direttore operativo Roberto Spagnolo, artefice con Gabriele Zamagna, del suo acquisto tre estati or sono.
Arturo Zambaldo

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