Basket: l'allenatore Andrea Schiavi
parla del divorzio con la Blù Orobica

Doverosa possibilità concessa ad Andrea Schiavi di replicare a ciò che ha determinato la fine del suo rapporto con la Blu Orobica dopo nove anni di intenso impegno nelle vesti di responsabile del settore giovanile. E lo fa con serenità e con la chiarezza che lo ha sempre contraddistinto.

Doverosa possibilità concessa ad Andrea Schiavi di replicare a ciò che ha determinato la fine del suo rapporto con la Blu Orobica dopo nove anni di intenso impegno nelle vesti di responsabile del settore giovanile. E lo fa con serenità e con la chiarezza che lo ha sempre contraddistinto.

A chi, ad esempio sostiene che alla prima squadra (la Comark, tanto per intenderci) non è che siano arrivati giocatori dalla Blu Orobica in grado di diventare titolari, Schiavi puntualizza “Limitandomi al passato campionato, il bergamasco Planezio ha giocato con continuità nel Casalpusterlengo, nella Lega nazionale dilettanti, segno evidente che lo avevamo consegnato alla Comark con le carte in regola per spiccare il volo”.

Un attimo di pausa e Schiavi si addentra nella stagione sportiva da poco conclusa “Nella scorsa estate è stata la volta di Carnovali e Tomasini di averli piazzarli in pianta stabile nella formazione maggiore. E' vero che, magari, in parte le aspettative non sono state pari alle attese ma i minutaggi di entrambi, sul parquet hanno lasciato a desiderare”. Spontaneo interpretare il messaggio rivolto a coach Adriano Vertemati “D'accordo, spetta all'allenatore la scelta di utilizzare le pedine che registra a referto ma non escluderei alcuni rigorosi imput provenienti dall'alto. Poi, per carità, so bene che quando sei schiavo del risultato non c'è tecnico che privilegi al giocatore esperto il baby di turno”.

Altra divergenza che avrebbe contribuito all'inatteso e, perché, chiacchierato “divorzio” sarebbe stato il nuovo progetto prospettato da Schiavi alla dirigenza, ritenuto da questa eccessivamente dispendioso. Al riguardo Schiavi risponde senza la minima titubanza “Ritenevo che per una progressiva maturazione fisico-tecnica dei miei atleti sarebbe stato opportuno trasferirli, momentaneamente, in un sodalizio minore stipulando un preciso accordo di piena collaborazione. Oppure inserire quelli più promettenti in una nostra formazione iscrivendola, che so io, in un campionato di livello adeguato. In un caso o nell'altro, al termine dei rispettivi tornei, qualcuno sarebbe approdato nella Comark già in grado di imporsi o giu di lì”. Infine alla domanda sul futuro professionale di Schiavi che alla sua guida, le varie formazioni della Blu Orobica hanno puntualmente conseguito, anche in ambito nazionale, fior di risultati precisa “Di proposte ne ho ricevute parecchie e naturalmente ne sono orgoglioso. E' probabile che a giorni prenderò una definitiva decisione”.

Una cosa è, comunque, certa: Andrea Schiavi non rimarrà con le mani in mano: a sentenziarlo è il suo ricco curriculum.

Arturo Zambaldo

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