Italtrans, scalata al mondiale
La MotoGp corteggia i suoi piloti

In un Motomondiale in cui i piloti e le case italiane faticano come non mai, una piacevole eccezione è rappresentata dal Team Italtrans: una squadra bergamasca, diretta emanazione dell'omonima azienda di San Paolo d'Argon di proprietà della famiglia Bellina.

In un Motomondiale in cui i piloti e le case italiane faticano come non mai, una piacevole eccezione è rappresentata dal Team Italtrans: una squadra bergamasca, diretta emanazione dell'omonima azienda di San Paolo d'Argon di proprietà della famiglia Bellina. Quest'anno, in Moto2, la formazione biancoblù ha già ottenuto 3 pole position e 5 podi, tutti con l'emergente Takaaki Nakagami.

Solo un pizzico di sfortuna ha impedito di festeggiare la prima vittoria stagionale che farebbe il paio con quella ottenuta nel 2010 con Roberto Rolfo in Malesia. E proprio da Sepang è iniziata la storia del Team Italtrans, come ci racconta il team manager Luigi Pansera, 56enne bresciano: «Sono legato alle moto perché mio padre correva negli anni Cinquanta per la Mondial nel campionato italiano. Nel 2009 eravamo in Malesia, io e Germano Bellina, ospiti di Roberto Locatelli di cui per anni Italtrans è stato sponsor, quando Germano ha avuto l'idea di entrare nella nascente Moto2. I nuovi regolamenti, in vigore dal 2010, permettevano anche a team privati di accedere al Mondiale e soprattutto si poteva competere partendo tutti alla pari».

Il regolamento della Moto2 prevede infatti un motore identico per tutti, con assegnazione per estrazione a sorte e impossibilità di manometterli: in tal modo si favorisce l'equilibrio, evitando che a imporsi sia chi può spendere cifre esagerate in ricerca e sviluppo. A chiarire la filosofia del team è Laura Bertulessi, moglie di Claudio Bellina, che dal 2012 segue sui campi di gara la squadra: «Questo è un team nato per passione, non per business. Non abbiamo mai voluto un main sponsor perché un domani questi potrebbe metterci le briglia, imponendoci di cambiare pilota. Vogliamo invece la libertà di decidere, per questo abbiamo solo alcuni sponsor, a noi vicini, che ci aiutano ma senza condizionarci».

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