Zanica resta di ghiaccio
Chiude l'Olympic Dream

Lo sport bergamasco resta di ghiaccio: l'Olympic Dream Ice School non c'è più. Gli spifferi sono diventati una notizia, la notizia un'amara constatazione: il plurimedagliato club di Zanica non presenterà atleti ai nastri di partenza della nuova stagione.

Lo sport bergamasco resta di ghiaccio: l'Olympic Dream Ice School non c'è più. Gli spifferi sono diventati una notizia, la notizia un'amara constatazione: il plurimedagliato club di Zanica, in otto anni capace di salire dal nulla sulla vetta d'Italia e del Mondo del pattinaggio di figura, non presenterà atleti ai nastri di partenza della nuova stagione.

La notizia è di lunedì mattina, quando la società ha annunciato di aver rinunciato a partecipare al bando per la gestione del palaghiaccio di Zanica. Niente palazzetto, niente affiliazione: è una delle regole della Fisg (Federazione Italiana Sport su Ghiaccio). Di fatto tutti i 183 atleti dell'Ice School sono stati trasferiti ad altre società: «Siamo senza un posto dove allenarci da mesi, con le prime gare nazionali alle porte non potevamo fare altrimenti - è il commento del presidente Luca Sforza -. È una decisione sofferta ma obbligatoria».

Finisce qui storia di un club capace di conquistare una trentina di titoli italiani giovanili fra settore giovanile e assoluto e che con Nicole Della Monica (prima in coppia d'artistico con Yannick Kocon e poi con Matteo Guarise) ha partecipato a Europei, Mondiali e Olimpiadi: «Il momento è economico è difficile, ma per proseguire sarebbe bastato che il Comune di Zanica ci stesse più vicino - accusa Sforza (i cui due figli, Sofia e Leoluca andranno a gareggiare per il Forum di Milano, insieme a Nicole Della Monica) -. Parlo per esempio delle condizioni di bando che consideriamo eccessive, o di tante situazioni che potevano essere gestite diversamente. Una su tutte: perché farci uscire a maggio, quando abbiamo riconsegnato la struttura, e non, eventualmente, a bando vinto da terzi?». Affondi che toccano altre sfere: «Portavamo in giro il nome di Zanica nel mondo e nessuno se ne accorgeva», chiude Sforza.

«La scomparsa dell'Olympic Dream è un fulmine a ciel sereno - ha detto il sindaco di Zanica Mario Aceti -. Detto questo, se siamo arrivati tardi con la partenza autunnale è perché scaduta la convenzione, la riconsegna della struttura (che Olympic Dream ha ereditato in gestione da Ice Team ndr) è arrivata oltre i termini consentiti». Così su gestione e termini del bando: «Liberare l'area era una questione di trasparenza, i prezzi sono quelli di mercato, e avendo avuto una manciata di sopralluoghi di possibili affitturari siamo fiduciosi lo possano gestire altri». Se accadrà o no, lo si saprà all'apertura delle buste: «Il nostro obiettivo è quello di partire già a metà di ottobre e non perdere la stagione - la chiusa finale del primo cittadino, 65 anni, in scadenza di secondo mandato -. Se andasse a vuoto? Vedremo se presentarne uno a condizioni diverse o valutare altre situazioni. Questa struttura faceva discutere già trent'anni fa, quando venne costruita».

Sia come sia sono i 150 baby pattinatori bergamaschi che per fare attività dovranno ora girare come delle trottole fra Assago, Milano e Como. Una lettera al nostro giornale è stata spedita da Fabrizio Montanari, padre dei baby Arthur e Melissa, campioni italiani di danza esordienti: «Questa situazione sta creando un disagio enorme - scrive -. Quest'estate i nostri ragazzi hanno speso 5 mila euro a vuoto per uno stage, dato sono ai box da parecchie settimane. La più piccola piange, il più grande vuole cambiare sport: è una situazione che doveva essere gestita in maniera diversa».

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