Bergamasca la n.1 del subbuteo
«Ma omini non in nerazzurro»

Per vincere il campionato italiano ha rinunciato all'Atalanta e le ha messe tutte all'indice. È la storia di Paola Forlani, 28enne di Zanica, campionessa italiana di subbuteo: «Il nome ufficiale è calcio da tavolo».

Per vincere il campionato italiano ha rinunciato all'Atalanta e le ha messe tutte all'indice. È la storia di Paola Forlani, 28enne di Zanica, campionessa italiana di subbuteo: «Il nome ufficiale è calcio da tavolo, anche se, a dirla tutta, ha molte più analogie con il biliardo che con il calcio».

Paola si è avvicinata al subbuteo tardi: «Ho iniziato 6 anni fa a casa di un amico del mio ragazzo. Li ho visti cimentarsi al subbuteo ed è stato amore a prima vista. È divertente, anche se è più difficile di quanto sembri: serve molta sensibilità al dito».

Gli inizi non sono stati dei migliori ma la sua tenacia ha avuto la meglio: «Non bisogna perdere la pazienza se all'inizio si perde spesso. Ricordo che al mio primo torneo, a Stezzano, sono uscita male da tutte le sfide. Tutti 0-5 perché quando il punteggio è superiore viene archiviato come 5-0».

Agli esordi la mancina zanichese si contraddistingueva per una particolarità cromatica: «Usavo omini con la maglia dell'Atalanta, poi ho cambiato perché prendevo troppi gol e mi dispiaceva veder perdere la Dea. Da 8 anni sono abbonata alla Nord. Da allora uso solo omini neutri e senza numeri».

Continuando ad allenarsi la Forlani è arrivata a essere la migliore d'Italia. Tra le sue vittorie più importanti il Major 2012 (uno dei 4 tornei più importanti al mondo) di Bologna e il Campionato Italiano 2013. Da sfatare resta invece il tabù Coppa Italia.

La mancanza di un club operativo nella bergamasca ha portato la Forlani a tesserarsi per lo Stella Artois di Milano: «Scelgo i tornei a cui partecipare d'accordo con il mio club e compatibilmente con il mio lavoro di ingegnere edile».

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