Atalanta, l'euforia collettiva
va salvaguardata anche a Genova

L'euforia collettiva trainerà la squadra atalantina verso il poker di successi consecutivi nell'anticipo di sabato a Genova contro la Sampdoria? Perché no! L'intero popolo nerazzurro, infatti, si è deliziato per la brillante esibizione casalinga contro la Lazio.

L'euforia collettiva trainerà la squadra atalantina verso il poker di successi consecutivi nell'anticipo di sabato a Genova contro la Sampdoria? Perché no! L'intero popolo nerazzurro, infatti, si è deliziato la scorsa settimana nel toccare con mano la brillante esibizione casalinga contro la Lazio, rientrata nella capitale a capo inesorabilmente chino.

Non una vittoria rosicata, al contrario meritata, figlia di giocate concrete e al tempo stesso spumeggianti e di una mentalità e agonismo da primi della classe. Stampato bene in testa il film di quel match come sarebbe possibile che a distanza di soli otto giorni il tutto venga vanificato? D'accordo che il calcio abbonda di imprevisti e a tratti pure di follie ma c'è un limite ad ogni cosa. Del resto chi può immaginare che di colpo il professor Cigarini e il mangia reti Denis smettano l'uno di deporre la bacchetta di direttore d'orchestra in mezzo al campo con licenza di piazzare la proverbiale sciabolata da fuori area e l'altro di proseguire la cavalcata ai vertici della speciale classifica dei marcatori?

Non ci voleva, è vero, la tegola del forfait, per infortunio, del monumentale Bonaventura di questi ultimi turni ma l'auspicata metamorfosi del collettivo, dopo l'avvio burrascoso, va oltre l'apporto del nostro fantasista rimasto per fortuna un altro anno a Bergamo.

C'è, poi, chi ricorda l'Atalanta solita nel tirare i cosiddetti remi in barca nel momento in cui si sente sazia o se preferite appagata. In effetti è accaduto più di una volta anche nelle due stagioni precedenti. Ma al di là della fame o meno di risultati abbiamo a che fare con professionisti identificabili in persone dall'elevato senso di responsabilità in qualsiasi circostanza.

Insomma scacciamo sul nascere gli eventuali sospetti di una gita turistica in Liguria o giu di lì. Sfruttiamo, viceversa, l'eccellente stato di condizione di forma della squadra in virtù della quale ci ha collocato al settimo posto della graduatoria. Mantenerci in quei quartieri consentirebbe di blindare quell'euforia collettiva che vorremmo proprio durasse il più a lungo.

Arturo Zambaldo

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